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Ospedali, in Sicilia si punta a eliminare i "doppioni"

Il “dove” e il “quando” sono tutti da definire, sul “come”, invece, c’è un’idea di massima, mentre il “perché” appare già delineato in tutta evidenza, nero su bianco nell’oggetto della lettera partita in queste ore da Piazza Ziino a Palermo: «Rimodulazione della rete ospedaliera siciliana». Si tratta del nuovo Piano del governo Schifani in materia di sanità, ancora in gestazione negli uffici dell’assessorato alla Salute dopo il via libera all’altro Piano, quello sull’abbattimento delle liste d’attesa battezzato giorni fa dal direttore della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino.
In gestazione perché tempi, luoghi e modalità di nascita dovranno essere delineati da un tavolo tecnico multidisciplinare di 12 componenti - destinatario della missiva - istituito ad hoc e convocato per la riunione di insediamento il 7 settembre. L’idea di base, spiega Iacolino, è di «rivedere il modello gestionale dei nosocomi dell’Isola, per ridurre gli sprechi e potenziare la disponibilità di uomini e mezzi» - come previsto dall’agenda Schifani - «e, di conseguenza, aumentare qualità e quantità dell’offerta sanitaria attraverso soluzioni innovative integrate, come più volte auspicato dal ministero dell’Interno per tutte le regioni».
Un esempio? La strada maestra è quella di «eliminare i “duplicati”, ossia i reparti identici in due ospedali diversi, distanti pochi chilometri l’uno dall’altro: che senso ha, infatti», si chiede Iacolino, «con la carenza di medici che abbiamo in Sicilia tenere aperti, ad esempio, due unità di Ortopedia nelle strutture sanitarie di due comuni limitrofi?».

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