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Lampedusa, manifestante contesta il questore: "Buffoni"

L’incontro fra il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, e i lampedusani è durato una manciata di minuti e si è concluso con un isolano che gridava "buffoni" alle spalle delle autorità che stanno raggiungendo l'aeroporto di Lampedusa dove è atterrata la premier Giorgia Meloni.

Il lampedusano esagitato è stato subito bloccato, e allontanato dalla piazza, da Giacomo Sferlazzo, del movimento politico-sociale Mediterraneo Pelagie, che ha richiamato tutti: "Calma e lucidità, gli altri devono perdere la calma, noi abbiamo la camomilla». Il questore è stato chiaro: «Davanti ai giornalisti non parlo». "Il vento è cambiato, pretendiamo che chiunque venga a Lampedusa deve passare dalla piazza ci saluta - ha detto, megafono in mano, Sferlazzo - e ci deve dire: state tranquilli perché stiamo lavorando per la vostra pace e per garantire i diritti dei migranti. Fino a quando non fanno così è meglio che non vengono a Lampedusa». I lampedusani attenderanno fino alle ore 10 un invito all’incontro con la Meloni. E se non arriverà «inviterò tutti - ha annunciato Sferlazzo - ad andare in aeroporto per manifestare e protestare. Vogliamo il dialogo».

«Dov'è il questore? Dov'è? Che gli diamo la camomilla». Un gruppo di donne di mezza età di Lampedusa è arrivato nella piazza antistante la chiesa di San Gerlando pensando d’incontrare il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari. «Ma come? E’ già andato via?». In piazza, sotto le luminarie spente per festeggiare la Madonna di Porto Salvo, è ancora in corso il sit in di protesta. "Aspettiamo una risposta, il presidente del Consiglio deve incontrare l’amministrazione, l’opposizione e una rappresentanza di lampedusani, altrimenti se ne può andare immediatamente" sbotta un anziano. «Ci prendono sempre in giro» aggiunge un altro isolano.

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