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Dispersione scolastica, a Catania riflettori accesi nel ricordo di Don Milani. Dalla Regione 6,7 milioni per gli ITS

"I care": mi interessa. Era il motto di Don Lorenzo Milani, all'insegna del quale la scuola di uno sperduto borgo fiorentino è diventata un modello sociale e educativo, ancor oggi attuale. Fondato su tutto ciò che nel tempo è stato consolidato come requisito irrinunciabile per la formazione dei più giovani: l'inclusione, le pari opportunità, l'efficacia "pratica". E la partecipazione civica, la compassione e la solidarietà che fanno di un'aula un luogo in cui diventare persone migliori, e di un gruppo una comunità. Nel centenario della nascita del priore di Barbiana, numerose sono state le iniziative promosse su tutto il territorio nazionale, ma particolarmente significativa è quella che si tiene a Catania, dove i riflettori sono puntati su uno dei più gravi allarmi sociali: la dispersione scolastica, che al sud tocca i tassi più alti d'Italia e che non investe solo l'ambito didattico, ma si riflette drammaticamente sui territori, depauperandone lo spessore umano e culturale e privando enormi fasce di popolazione degli indispensabili strumenti di sviluppo e crescita individuale e collettiva. E anche la lotta alla dispersione è figlia di quel motto, di quel "me ne importa", che impone di curarsi di tutti e soprattutto dei più fragili.

Bindi: i tassi più alti, ma anche le risorse migliori

«Abbiamo scelto Catania perché in questa città c’è la più alta percentuale di dispersione scolastica ma anche perché siamo convinti che qui ci siano le migliori risorse per affrontare il problema a livello nazionale». Con queste parole Rosy Bindi, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Don Lorenzo Milani, ha aperto i lavori del convegno nazionale dedicato al contrasto alla dispersione scolastica, di fronte a una platea di oltre 300 tra insegnanti e dirigenti scolastici provenienti da tutta Italia.

“Il lavoro che i nostri dirigenti scolastici e i nostri docenti svolgono sul territorio è eccezionale, continuerò a visitare ogni scuola della città per portare le Istituzioni vicine ai cittadini”, ha sottolineato il sindaco Enrico Trantino, mentre la prefetta di Catania Maria Carmela Librizzi ha sottolineato l’importanza della rete che sul territorio si è avviata con l’accordo di programma siglato dalla prefettura, con il Tribunale dei minori di Catania, la Diocesi, le scuole e le associazioni che ha dato vita all’Osservatorio prefettizio sulla devianza minorile; infine Francesco Priolo, rettore dell’Università di Catania, ha evidenziato come l’Università senta la responsabilità sociale di intervenire nelle aree a rischio, ricordando l’impegno come Polo universitario per i detenuti.

Nel corso dei lavori tre relazioni hanno approfondito aspetti diversi del tema: la figura di Don Milani come Maestro nelle parole di Milena Santerini; le disuguagianze educative a partire dai dati OCSE nell’analisi di Nicola Pensiero dell’Università di Southampton, e l’analisi dei dati curata da Antonella Inverno di Save The Children. A seguire la tavola rotonda tra le segretarie generali di FLC CGIL e CISL Scuola Gianna Fracassi e Ivana Barbacci e il segretario generale di UIL Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.

Il convegno proseguirà domani 29 settembre all’Istituto comprensivo “Rita Atria” di Librino, una scuola che opera in un contesto a forte rischio educativo e dove si confronteranno esperienze di scuole di diverse città: Afragola, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. Interverranno Mario Tomarchio, Agata Pappalardo, padre Alex Zanotelli, Cristiano Corsini e Roberto Di Bella. Nel pomeriggio una tavola rotonda sulle cause strutturali della dispersione vedrà la partecipazione di Adriano Giannola, presidente dello Svimez, Filippo Pennisi, presidente della Corte d’Appello, Giuseppe Pierro, direttore dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, e Giuseppe Vecchio, Garante regionale dei diritti dell’infanzia. Le conclusioni saranno affidate a Rosy Bindi, presidente del Comitato nazionale, e all’Arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna.

Stanziati dalla Regione 6,7 milioni per i corsi Its in Sicilia

Un altro fronte d'impegno, volto sempre a contrastare l'abbandono degli studi, è l'attività degli Istituti Tecnici Superiori, gli enti formativi che offrono una valida alternativa post-diploma rispetto alla formazione accademica, per chi desidera fare una scelta diversa e comunque migliorare la propria competenza in vista di un ingresso ravvicinato nel mondo del lavoro.

La novità è lo stanziamento di 6,7 milioni di euro per avviare il nuovo piano dell'offerta formativa degli undici Istituti tecnici superiori in Sicilia per il biennio 2023/2025. La Regione ha pubblicato sul sito del dipartimento dell'Istruzione, dell'università e del diritto allo studio, l'avviso rivolto alle Fondazioni Its, Istituti di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica, per realizzare percorsi formativi biennali per il conseguimento del diploma di tecnico superiore (collocato nel V livello EQF-Quadro europeo delle qualificazioni) e per creare un catalogo dell'offerta degli Its coerente con la programmazione triennale regionale e con la Strategia regionale dell'innovazione per la specializzazione intelligente.

«Ogni nuova possibilità di investimento nel sistema Its equivale a una nuova occasione per i nostri giovani. – afferma l'assessore regionale all'Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano - La globalizzazione, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione hanno determinato cambiamenti profondi nella domanda di competenze espressa dai sistemi produttivi e, come Regione, siamo chiamati ad essere all’altezza di queste sfide, per i nostri giovani ma anche per le nostre imprese».

L’avviso, infatti, intende rafforzare l’offerta di istruzione terziaria non universitaria al fine di potenziare nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche in linea con i fabbisogni delle imprese, contribuendo alla promozione dei processi di innovazione connessi allo sviluppo del territorio regionale, favorendo i processi di trasferimento tecnologico e di transizione verde e digitale. Ampliare la formazione professionalizzante degli Its Academy (secondo la nuova denominazione) con elevate competenze tecnologiche e tecnico-professionali consente di contribuire allo sviluppo economico e alla competitività del sistema produttivo, colmando progressivamente la mancata corrispondenza tra domanda e offerta di competenze. I percorsi formativi, come informa la Regione, si rivolgono a residenti o domiciliati in Sicilia, occupati o disoccupati, in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale Iefp.

Le risorse pubbliche stanziate, a valere su fondi Fse+ 2021/27 e ministeriali, ammontano a 6.738.633 euro. I soggetti proponenti dovranno concorrere alla copertura del costo del progetto per il 10 per cento e inviare la domanda entro il 18 ottobre all'indirizzo pec [email protected] Gli Its dovranno avviare le attività d'aula entro venti giorni dalla notifica del provvedimento di ammissione a finanziamento, ma hanno la possibilità di un avvio anticipato così da rispettare il termine ministeriale del 30 ottobre. Il bando è consultabile a questo link

Cosa sono gli ITS

Gli Its sono Fondazioni di partecipazione, dotate di autonomia statutaria, didattica e di ricerca, organizzativa, amministrativa e finanziaria, nate attraverso un sistema che mette in rete istituti scolastici superiori, imprese, università, centri di ricerca ed enti locali, con la possibile partecipazione di soggetti privati ed aziende. Le Fondazioni operano nel rispetto degli indirizzi della programmazione regionale e degli standard definiti a livello nazionale. L’offerta formativa di Istruzione tecnica superiore consente di realizzare percorsi formativi biennali per il conseguimento di un diploma di tecnico superiore - collocati nel V livello EQF (Quadro europeo delle qualificazioni) da parte degli Its che costituiscono istituti di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica per le finalità assegnate dalle norme da cui discendono.

Le Fondazioni siciliane, già operanti sul territorio, sono undici:  Its Archimede “Tecnologie Innovative per i beni e le attività culturali” di Siracusa, Its “Efficienza energetica” di Enna, Its Albatros “Nuove tecnologie per il Made in Italy” di Messina, Its “Mobilità sostenibile e trasporti” e Its Steve Jobs “Tecnologie dell'informazione e della comunicazione” di Catania, Its Sicani “Nuove tecnologie per il made in Italy - Agroalimentare” di Agrigento, Its Madonie “Tecnologie e sistemi agroalimentari”, Its Alessandro Volta “Nuove tecnologie della Vita” e InfoMobPmo “Mobilità sostenibile” di Palermo, Its Emporium del Golfo “Nuove tecnologie per il Made in Italy” di Trapani, Its Aerospazio Sicilia “Mobilità sostenibile” di Ragusa.

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