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Omicidio Passafiume, ucciso perché aveva detto no ai boss. Chiesto l'ergastolo

Il pm della Dda di Palermo, Alessia Sinatra, ha chiesto, alla Corte d’assise presieduta da Wilma Angela Mazzara la condanna all’ergastolo dell’unico imputato: il capomafia di Siculiana (Agrigento), Filippo Sciara, 56 anni, accusato dell’omicidio dell’imprenditore Diego Passafiume, 41 anni, ucciso il 22 agosto del 1993 a Cianciana. Passafiume si occupava di movimento terra e secondo quanto hanno accertato le indagini non si sarebbe piegato alle regole che le cosche volevano imporre nella gestione degli appalti e dei sub-appalti. Il giorno del suo anniversario di matrimonio - il 22 agosto di 30 anni fa - l’imprenditore e la moglie avevano deciso di festeggiarlo trascorrendo la giornata nella casa di campagna del cognato, a Cianciana, dove la coppia aveva da poco acquistato un terreno da adibire al deposito dei mezzi.

Mentre era a bordo della vettura, insieme alla moglie, alla suocera, alla nipote e ai suoi due figli piccoli, Passafiume decise di fermarsi per far vedere il terreno alla suocera. In quel momento venne affiancato da una macchina con a bordo 4 uomini e uno di questi esplose i primi due colpi di fucile che raggiunsero la vittima al petto, per poi finirlo con una fucilata al volto. Le indagini, negli anni scorsi, furono riaperte grazie alle rivelazioni del pentito Pasquale Salemi.

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