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Brucia la Sicilia, la dorsale tirrenica nella morsa delle fiamme

I maggiori fuochi sono tutt’ora attivi a Termini Imerese, Cefalù e Villafranca

Decine di squadre di volontari della Protezione Civile regionale nella notte hanno effettuato azioni di contrasto agli incendi e di assistenza alla popolazione. I maggiori fuochi sono tutt’ora attivi a Termini Imerese, Cefalù e Villafranca Tirrenica. Interrotta momentaneamente la A19 all'altezza dello svincolo di Trabia in direzione Catania (probabilmente verrà chiusa la corsia in direzione Palermo), riaperta la A20 a Villafranca.

In particolare l'incendio di Termini Imerese di località Bragone e Trabia a c/da Giardinello è di vaste dimensioni, i vigili riferiscono che hanno 5 squadre sul posto. Il comune risulta infatti essere il più colpito, con molti punti fuoco in diverse zone. In c/da Bragone-Lignari i Carabinieri e il Sindaco, a scopo precauzionale, hanno fatto allontanare 8 famiglie. Attivate tutte le organizzazioni di volontariato di protezione civile specializzate al minuto spegnimento, in azione Canadair CAN 31.

Altri incendi si registrano tra Gibilmanna e Castelbuono, sempre nel territorio di Cefalù; nel messinese a Gioiosa Marea, San Piero Patti e Rometta. “Oggi permane Allerta Rossa. Tutte le strutture operative competenti attivino le conseguenti fasi operative. Tutte le organizzazioni di volontariato di Protezione civile diano disponibilità per mantenere alta la sorveglianza sul territorio ed intervenire sui focolai in modo da evitare che il fuoco divampi“, lo comunica Salvo Cocina, direttore generale della Protezione civile siciliana.

Sicilia devastata da 161 incendi nell'ultimo mese

Sale il conto dei danni provocati dalle fiamme in Sicilia dove sono divampati ben 161 incendi nell’ultimo mese che hanno incenerito decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Effis, il sistema di monitoraggio europeo di Copernicus in riferimento ai roghi che hanno colpito l’Isola. Un fenomeno favorito dal vento caldo di scirocco e dalle alte temperature in tutto il meridione che nei primi 9 mesi dell’anno sono state superiori di ben 0,65 gradi alla media secondo elaborazioni Coldiretti su dati isac Cnr. Ma a pesare - sottolinea la Coldiretti - è la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. Ci vorranno almeno 15 anni - spiega la Coldiretti - per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici. E’ dunque importante l’azione di prevenzione e di attenzione da parte di tutti. Proprio per garantire una funzione di controllo e monitoraggio ed intervenire tempestivamente Coldiretti e Vigili del Fuoco, con il supporto dell’Associazione A.B.-Agrivenatoria Biodiversitalia, hanno sottoscritto un protocollo per le attività di lotta attiva agli incendi di bosco o per rischi idrogeologici. L’accordo prevede che gli agricoltori mettano a disposizione - conclude Coldiretti - spazi per i mezzi di pronto intervento e partecipino a progetti mirati per lo sviluppo di procedure per l’allertamento delle squadre operative Vvf in caso di emergenze.

Schifani: in Sicilia "L'allerta non è finita"

L’allerta per gli incendi in Sicilia non è finita. «Per tutta la giornata di ieri, la scorsa notte e ancora oggi il personale e i mezzi del Corpo forestale e della Protezione civile regionale, assieme ai vigili del fuoco, sono stati e sono impegnati a contrastare e contenere numerosi incendi, favoriti dalle temperature elevate e dal vento di scirocco, divampati soprattutto nella Sicilia occidentale e centrale, nell’area etnea e sulla fascia tirrenica. L’allerta non è ancora finita, ma grazie alla dichiarazione dello stato di crisi deliberato dal mio governo mercoledì scorso abbiamo potuto richiamare in servizio quasi 1600 forestali e fronteggiare con più risorse questa nuova emergenza. Ringrazio coloro che in questi giorni si stanno prodigando senza sosta per tutelare i siciliani e il nostro territorio», ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. «Ho chiesto ai direttori del Corpo forestale e della Protezione civile - prosegue Schifani - di continuare ad operare oggi e nei prossimi giorni con la massima attenzione per intervenire tempestivamente ed evitare danni a persone, beni, attività imprenditoriali e all’ambiente, anche individuando e denunciando gli autori di inneschi dolosi o di comportamenti colposi. L’azione del mio governo prosegue con decisione per migliorare il sistema di monitoraggio, prevenzione e spegnimento dei roghi. Le misure illustrate l’altro ieri all’Assemblea regionale siciliana vanno in questa direzione, a cominciare dalla Sala operativa unificata che realizzeremo nel quartiere Brancaccio di Palermo».

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