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I manager della Sanità in Sicilia, rinvio per scremare la lista

Renato Schifani

Il rinvio a fine gennaio della nomina dei manager della sanità pubblica permette al governo di sfruttare una scrematura della lista dei papabili che avverrà in modo naturale, per effetto del semplice tempo che passa.
Il ragionamento è stato elaborato a margine della riunione della giunta di giovedì sera. La decisione era già stata presa e gli assessori di tutti i partiti della maggioranza hanno cominciato a fare qualche calcolo partendo dall’elenco dei 49 papabili: quello ufficiale dei maggiormente idonei, pubblicato perfino in Gazzetta, che esclude un’altra quarantina di candidati ritenuti dalla commissione un gradino sotto (semplicemente idonei).
Ebbene in questo elenco di 49 che è da settimane sul tavolo del governo ci sono cinque o sei candidati che nel corso dell’eventuale periodo di reggenza di Asp e ospedali maturerebbero i requisiti per andare in pensione. E questo li esclude dai giochi a priori perché c’è una direttiva nazionale che dispone in questo senso: non scegliere chi non può completare il mandato. In più, è stato rilevato nei corridoi di Palazzo d’Orleans, altri 3 candidati non sono siciliani e hanno incarichi in altre regioni e ciò fa ritenere che potrebbero non essere più interessati. Lo stesso vale per un altro paio di nomi di siciliani, che hanno trovato spazio nelle strutture sanitarie di altre regioni.
A questo punto i veri papabili sarebbero meno di 40, probabilmente 38 o 39. E poiché le postazioni nelle Asp e negli ospedali sono 18, ecco che la scelta si tradurrebbe in un ballottaggio fra due nomi per ogni incarico.

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