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L'algerino ucciso in strada a Palermo, parla la sorella: "Lavorava per la famiglia, adorava i due figli piccoli"

«Mio fratello era una persona buona che lavorava per la sua famiglia, per la moglie e i due figli piccoli che adorava». Parla Fella Boudjemai, la sorella di Badreddine Boudjemai, l’uomo che la notte scorsa è stato ucciso a Palermo, in via Roma, con tre colpi di pistola, uno dei quali alla testa. «Anche ieri sera, come faceva sempre quando finiva di lavorare, ha mandato un messaggio alla moglie: "Sto tornando". Ma lui non è arrivato mai - dice Fella Boudjemai, mediatore culturale che lavora per Medici senza Frontiere -. Andrò dai carabinieri per sapere del delitto di mio fratello. In famiglia non riusciamo a comprendere cosa sia successo. Tutti sanno che mio fratello era una persona buona che adorava la sua famiglia. Padre di due figli di cinque e un anno. Dopo la nascita del secondo figlio, la moglie è rimasta a casa, pensava a tutto lui. Lavorava dalla mattina alla sera».

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