Investimenti per 22 miliardi di euro, dei quali 17 miliardi 600 milioni sono già finanziati e 12 miliardi 22 milioni riguardano la rete ferroviaria tra Messina, Catania e Palermo. Due miliardi 365 milioni si riferiscono al raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo (tratte Fiumefreddo-Letojanni e Letojanni-Giampilieri, completamento dei lavori previsto entro il 2030). Gli altri interventi concernono la sistemazione del nodo ferroviario di Catania e i lotti Fiumetorto-Lercara, Lercara-Caltanissetta Xirbi, Caltanissetta-Enna, Enna-Dittaino, Dittaino-Catenanuova, Catenanuova-Bicocca, che dovrebbero essere quasi tutti completati tra il 2025 e il 2026 (solo il lotto Fiumetorto-Lercara andrà avanti fino al 2029). In programmazione anche la seconda “macrofase” del collegamento Palermo-Catania. Due miliardi 78 milioni sono stati investiti sulla tratta Messina-Palermo-Trapani, con il raddoppio Fiumetorto-Castelbuono, da ultimare entro il 2027 e altri interventi, compreso quello del collegamento ferroviario diretto con l’aeroporto Trapani Birgi. Sono alcune delle cifre di quella che il presidente di Rete ferroviaria italiana, Dario Lo Bosco, ha definito «la svolta copernicana dei trasporti in Sicilia».
E sono settemila i posti di lavoro stimati necessari per realizzare i grandi progetti che Webuild ha in corso nell’Isola, con 1.700 persone già oggi impegnate nei cantieri, tra occupazione diretta e indotto. L’obiettivo del Gruppo, che sta lavorando anche sugli otto progetti affidati da Rfi e Anas, come ha spiegato l’amministratore delegato Pietro Salini, è contribuire a rivoluzionare la mobilità sostenibile dell’Isola nei prossimi anni, in particolare sulla direttrice Palermo-Catania-Messina, creando in parallelo sviluppo e lavoro specializzato, con una formazione professionale specifica realizzata in collaborazione con la Regione siciliana.
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