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Stupro di gruppo a Palermo: il branco vuole risentire la vittima. Il gup si riserva

L’obiettivo è dimostrare che lei stessa avesse ingenerato la convinzione, negli imputati, di essere «disponibile» a fare sesso con tutti e sette, i sei maggiorenni e un altro ragazzo all’epoca diciassettenne

L’udienza preliminare non è finita: i difensori dei sei imputati, presunti componenti del branco che stuprò una ragazza di diciannove anni al Foro Italico, il 7 luglio dell’anno scorso, hanno chiesto l’abbreviato condizionato a una nuova audizione della vittima, già ascoltata dal Gip di Palermo Clelia Maltese in incidente probatorio, due mesi fa. Ora, davanti al Gup Cristina Lo Bue, Elio Arnao, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Angelo Flores, Samuele La Grassa, Christian Maronia, vorrebbero che alla «persona offesa» (che ha chiesto di costituirsi parte civile, come il Comune di Palermo e dieci associazioni che sostengono le donne) venissero poste nuove domande sulla base di alcune acquisizioni, soprattutto audio e «vocali» provenienti da terze persone, trovati dagli avvocati.

Il materiale reperito dalle difese, già in un’udienza stralcio, non era stato ammesso fra le carte del procedimento, ma i legali insistono perchè la ragazza venga riascoltata anche in relazione a una serie di circostanze che emergerebbero - a loro avviso - da atti depositati durante le indagini, video tratti da telecamere di sorveglianza che dimostrerebbero come la giovane avesse seguito senza protestare nè rivolgersi alle tante persone incontrate lungo il percorso, coloro che sarebbero diventati i suoi aggressori. L’obiettivo è dimostrare che lei stessa avesse ingenerato la convinzione, negli imputati, di essere «disponibile» a fare sesso con tutti e sette, i sei maggiorenni e un altro ragazzo all’epoca diciassettenne, ma che ha compiuto i 18 anni pochi giorni dopo il 7 luglio e che è già stato condannato a 8 anni e 8. La linea difensiva finora non ha pagato: proprio l’ex minorenne, Riccardo Parrinello, ha avuto otto anni e otto mesi dal Gup del tribunale dei minori Maria Pino, otto mesi in più rispetto alla richiesta del pm Gaetano Guardì. L’udienza preliminare che si tiene dal Gup Lo Bue è stata rinviata al 29 aprile. Se il giudice non ammetterà l’abbreviato condizionato gli imputati dovranno scegliere se fare l’abbreviato «secco» o l’ordinario. Il rito speciale prevede uno sconto di pena di un terzo, l’unico di cui ha fruito Parrinello, nei cui confronti è stato applicato il trattamento sanzionatorio meno pesante, previsto per i minori, ma che ha riportato una condanna comunque molto severa. Sia i maggiorenni sia il settimo imputato si trovano detenuti in carcere.

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