Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Spettacoli in Sicilia: 13,1 milioni agli amici, solite briciole a chi non ha padrini. Il ricorso al Tar di 103 enti del settore

La cosa incredibile è che in queste manifestazioni si spende in pochi giorni quello che a noi basterebbe per un anno»: Gigi Spedale è il presidente di Rete Latitudini, un’associazione che raggruppa 62 enti del mondo dello spettacolo che insieme ad altri 41 teatri e compagnie ha firmato l’esposto che punta a bloccare l’erogazione senza gara di 13,1 milioni a pochi beneficiari.

L’esposto al Tar è stato notificato ieri alla Regione. E punta a dimostrare che è stata violata la disparità di trattamento, «perché pochi beneficiari, per lo più privati, hanno ricevuto finanziamenti che valgono più del doppio di quelli messi invece a bando pubblico col Furs».

Spedale illustra gli effetti di questa scelta: «La mancanza di finanziamenti pubblici nel corso degli ultimi anni ha portato alla chiusura di festival storici come il Sabirfest di Messina, il Teatri in Città di Caltagirone, il Cromosoma di Enna. Questo non è giusto perché invece abbiamo visto che i contributi a pioggia sono andati a enti creati pochi mesi prima di ricevere i soldi».

La protesta del fronte dei 103 enti raggruppati negli Stati generali dello spettacolo nasce dal fatto che con le variazioni di bilancio di fine dicembre e la Finanziaria dei primi di gennaio Ars e Regione hanno stanziato 13,1 milioni individuando per nome chi ne avrebbe beneficiato. Senza bando. «Noi non abbiamo discrezionalità nell’erogare questi soldi« si è difesa l’assessore allo Spettacolo Elvira Amata.

Mediamente ogni ente beneficiario, grazie al fatto di essere citato in uno specifico emendamento di un deputato dell’Ars, ha ricevuto 97 mila euro. È il caso di Teatro e Dintorni (Messina), C&M (Santa Venerina), All Stars Sicilia (Catania), Luminescenze (Palermo), Coro lirico di Barcellona Pozzo di Gotto, Teatro Garibaldi (Modica), Solemar Eventi (Egadi), Baci e Abbracci (Ragusa), Festival della musica di Noto, I Love Eventi (Rosolini), Atletica Termini Imerese, Archidrama (Giarre), Iterculture, Grassa d’Amante, Premio Saturno Onlus (Trapani). M

olto di più hanno ottenuto le associazioni o enti “Si può fare di Catania” (145 mila euro), Taormina in the world Mazzullo Foundation (194 mila), cooperativa Alessandro Scarlatti di Mezzojuso (242.500),

A nome loro di Castelvetrano (145.500), Taormina book festival (145.500), Rusina di Ragusa (121.250), Cinema al Massimo di Palermo (194 mila).

Questo è solo un primo elenco. Frutto di vari emendamenti presentati dai deputati al momento del voto della Finanziaria. Un secondo elenco, altrettanto ricco, indica le feste, le sagre e i carnevali finanziati. E, secondo i presentatori dell’esposto, «spesso organizzati dalla medesima società».

I 103 enti che hanno firmato l’esposto puntano a far dichiarare illegittima la legge dell’Ars che ha indicato nominativamente i pochi beneficiari. E una polemica politica in questo senso è già scoppiata, quando un deputato di Forza Italia è salito su un palco a Siracusa vantandosi proprio di aver fatto approvare l’emendamento che ha consentito di svolgere un concerto. Il deputato è Riccardo Gennuso: si è vantato anche del fatto che grazie a quell’emendamento il concerto fosse gratis. Il caso è curioso perché l’emendamento finanziava una rassegna enogostronomica a fronte del fatto che si è poi svolto un concerto organizzato dalla Philores Aoin, a cui sono stati assegnati 97 mila euro. E questo finanziamento rientra in un altro elenco di fondi a pioggia, che valgono 1,8 milioni, fatto approvare ancora dai deputati dell’Ars durante la Finanziaria e che è finito a coprire spese per feste e spettacoli. Peraltro, come ha sottolineato il Pd con Antonio Nicita, svolti in piena campagna elettorale.

Il clima è infuocato. E i 103 enti che hanno presentato l’esposto lamentano anche «la progressiva diminuzione del Furs, l’unico fondo che mette i finanziamenti a gara e a cui attingono oltre 200 enti». L’obiettivo è quello di spostare i fondi a pioggia sul Furs. E Spedale lo giustifica così: «In un anno noi realizziamo una media di 200 giornate di spettacolo in tutti i territori della Sicilia i più distanti e disagiati). Per ogni spettacolo vengono coinvolti in media almeno una decina di artisti e lavoratori per almeno 3 giornate».

Caricamento commenti

Commenta la notizia