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Catania Tango Festival, eccellenza siciliana celebrata nel mondo

Non è questione (solo) di numeri, né di nomi, per quanto prestigiosi e assoluti, né di quantità e qualità delle iniziative (sempre maggiori). Ciò che rende ogni anno il Catania Tango Festival - inaugurato trionfalmente e che si concluderà domenica - un appuntamento unico è la sua atmosfera.

Perché per attirare tangueri da tutta Italia e da molte parti del mondo, per proporre un programma sempre più articolato - in un mondo in cui la formula Festival talora mostra la corda - , per coniugare felicemente tutti gli stili e le proposte ci vogliono passione e competenza. Che sono stati riconosciuti persino nella ribalta mondiale degli Oscar del tango assegnati a Buenos Aires a marzo: il più importante riconoscimento del mondo tanguero quest'anno è andato proprio al Festival siciliano e al suo infaticabile animatore e direttore artistico, Angelo Grasso, fondatore, con la sorella Donatella - che è anche la sua partner di ballo - dell'Academia Proyecto Tango e anima, con Elena Alberti, dell'associazione Caminito Tango.

Dunque, anche al di là del mondo tanguero, che pure è vasto e partecipe (e coinvolge, a cominciare da Sicilia e Calabria, moltissime persone e associazioni), il Catania Tango Festival è una vera e propria eccellenza siciliana, tanto più splendente perché in crescita armoniosa persino in questi grigi anni di crisi in cui tante iniziative si riducono o si spengono.

«Gli anni passano e il Festival Internazionale del Tango di Catania rimane una felice conferma tra gli eventi italiani più partecipati - ci ha detto Angelo Grasso, in una brevissima pausa (lui, infaticabile e sorridente, sta dietro ogni appuntamento, ogni singolo passaggio del programma) - , tra i Festival europei più attesi e accreditati, fiore all'occhiello per la Città di Catania: prenotazioni da oltre 30 Paesi del mondo e 18 regioni italiane danno l'idea dei numeri dell'edizione attuale.

Dato il pregresso del Festival fatto di successi e di migliaia di iscritti con forti motivi di attrazione per il pubblico l'attuale edizione si sta confermando un'edizione da record: otto coppie di artisti e ballerini tra i più importanti al mondo, musica live in diverse serate, shows ed eventi collaterali propongono il Tango e la sua cultura nelle sue molteplici sfaccettature: nel nostro piccolo possiamo dire che stiamo contribuendo alla trasmissione di questo Patrimonio dell'Umanità verso il Terzo Millennio attraverso la voce dei protagonisti che ne hanno fatto la Storia e che la propongono ancora oggi ... Fabian Salas e Lola Diaz, Joe Corbata e Lucila Cionci, Ariadna Naveira e Fernando Sanchez, Neri Piliu e Yanina Quiñones nella sezione dedicata al “Clásico y Contemporáneo” e poi Julio Balmaceda e Virginia Vasconi, Facundo Pinero e Vanesa Villalba, Maja Petrovic e Marko Miljevic nella sezione “Tradición y Vanguardia”».

Il programma di questa diciannovesima edizione è ricchissimo: milonghe (nello storico spazio del Lido Azzurro, ma anche sulla battigia o in piazza), stage, due show con musica dal vivo (la più ghiotta per ballare, la più emozionante da ascoltare: dell'Ensemble Mariposa, applauditissimo domenica, e dei Tango Sonos, il 16 e il 17), esibizioni. Con rigore filologico ma anche con trasporto e felicità. Come documentano le foto di un altro “Oscar” di quest'anno, il fotografo (e musicalizador) catanese Michele Maccarrone: i suoi scatti concorrono a quell'impalpabile atmosfera di piacere condiviso, di rito collettivo eppure intimo che sono la qualità più speciale di quel patrimonio di bellezza, di quel tesoro tutto umano che è il tango (e il tango come lo facciamo qui al Sud).

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