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A Siracusa, la ripartenza dell'Inda con 76mila spettatori nell'estate più difficile

Un grandissimo sforzo produttivo premiato dal consenso del pubblico

Teatro greco di Siracusa

La Fondazione Istituto nazionale del dramma antico ancora più forte dell’emergenza sanitaria. Nell’anno della ripartenza, nel ricordo dei mecenati che nel 1921 contribuirono alla messa in scena di “Coefore” dopo sette anni di interruzione dovuta alla Grande Guerra e alla epidemia di Spagnola, con oltre 76mila spettatori l’Inda si conferma una delle più importanti istituzioni teatrali al mondo e le rappresentazioni classiche al teatro greco di Siracusa uno degli eventi culturali più importanti a livello internazionale.

Le tre produzioni “Coefore Eumenidi” di Eschilo per la regia di Davide Livermore, coprodotto col Teatro Nazionale di Genova, “Baccanti” di Euripide per la regia di Carlus Padrissa, tra i fondatori della compagnia catalana La Fura dels Baus, e la commedia “Nuvole” di Aristofane per la regia di Antonio Calenda hanno fatto registrare 76.707 biglietti venduti, con una media di oltre 1500 spettatori a serata e il tutto esaurito per molte delle 48 repliche in scena dal 3 luglio al 21 agosto.

Nel 2019 era stato record con 157.640 presenze per le 48 repliche delle rappresentazioni in cartellone (“Elena”, “Le Troiane”, “Lisistrata” dirette rispettivamente da Davide Livermore, Muriel Mayette- Holtz e Tullio Solenghi). Ma l’antica cavea poteva ospitare più di 5 mila spettatori. Quest’anno a fronte della capienza massima di 3mila spettatori previsti dalla deroga della Regione Siciliana, il distanziamento imposto dal protocollo sanitario anti covid ha consentito una capienza effettiva limitata a soltanto duemila spettatori a serata.

«Ringrazio tutti coloro i quali hanno reso possibile questo straordinario risultato che premia la qualità delle nostre produzioni, il talento dei registi e la dedizione mostrata dai tecnici e da tutte le maestranze che si sono dedicate con assoluta abnegazione alle realizzazione di una stagione complessa, con temperature elevate senza mai cedere al disfattismo – ha commentato il consigliere delegato Marina Valensise – . In questa stagione abbiamo voluto assicurare una produzione con tre opere di grande qualità, sebbene fossimo consapevoli di dover rinunciare alla metà dei ricavi. Un rischio calcolato con l’idea di poterci preparare al meglio il prossimo anno. Per la prima volta abbiamo programmato due stagioni, e il prossimo anno speriamo di poter iniziare a maggio».

La 57esima stagione vedrà l’esordio al teatro greco del regista canadese Robert Carsen con la regia dell’ “Edipo re” di Sofocle, e di Jacopo Gassman con la regia di “Ifigenia in Tauride” di Euripide, mentre Davide Livermore con l’ “Agamennone” di Eschilo e la ripresa di “Coefore e Eumenidi” completerà la trilogia dell’Orestea. «Abbiamo raccolto intorno a noi una serie di mecenati che ci hanno affiancato in quest’opera di ripartenza. Una raccolta di fondi straordinaria per celebrare i mecenati che hanno fondato l’Inda cento anni fa. Si è ripetuto lo stesso entusiasmo della società civile che ha mobilitato le sue energie migliori», ha concluso Valensise.

Il programma di quest’anno è stato arricchito dalla mostra multimediale “Orestea atto secondo. La ripresa delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa dopo la Grande Guerra e l’epidemia di Spagnola”, che resterà aperta fino al 30 settembre a Palazzo Greco.

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