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Siracusa, l’anno dei magnifici quattro. Presentata la nuova stagione dell’Inda

Un Prometeo Incatenato (di Muscato) postapocalittico, una Medea (di Tiezzi) eroina borghese, Aristofane (di Salvo) come Tim Burton e un’Odissea (di Peparini) “opera globale”

Un Prometeo incatenato in un sito industriale abbandonato, una Medea che porta a Pasolini, una Pace visionaria e imprevedibile e un Ulisse dentro ad un aeroporto. La 58esima stagione delle rappresentazioni classiche della Fondazione Inda al Teatro Greco di Siracusa si presenta ancora una volta inedita e piena di sorprese.

Al via l’11 maggio (fino al 4 giugno) con «Prometeo incatenato» di Eschilo per la regia di Leo Muscato e la traduzione di Roberto Vecchioni. Il giorno successivo torna per la settima volta «Medea» di Euripide, regia di Federico Tiezzi e traduzione di Massimo Fusillo. Medea sarà Laura Marinoni, già protagonista lo scorso anno, mentre il ruolo di Prometeo è affidato a Alessandro Albertin (per la prima volta a Siracusa). Per la prima volta nella storia in scena nell’antica cavea la commedia «La Pace» di Aristofane per la regia di Daniele Salvo nella traduzione di Nicola Cadoni. Ed infine «Ulisse, l'ultima Odissea», per la regia del coreografo Giuliano Peparini, scritta da grecista Francesco Morosi, spettacolo che mette insieme teatro, danza, circo e tanta musica.

Quattro nuove produzioni, 200 artisti in scena, una tournée a più tappe nei teatri italiani: da luglio a novembre a Pompei, al Teatro Romano di Verona, a Benevento, Segesta, Tindari e Milano al Teatro Arcimboldi. E poi Inda ripropone il Festival Internazionale del Teatro classico dei giovani a Palazzolo Acreide che coinvolgerà tremila studenti da 90 licei e i gruppi teatrali di quattro atenei.

«Il 2023 conferma l’impegno dell’Inda nella salvaguardia del Teatro Greco e nella sua valorizzazione, grazie ai due progetti presentati dalla Fondazione nel quadro del Pnrr e approvati dal ministero della Cultura, per un finanziamento di 2 milioni e 700 mila euro che assicurerà di realizzare l’efficientamento energetico e l’abbattimento delle barriere architettoniche fisiche e cognitive del monumento», ha spiegato il presidente dell’Inda e sindaco di Siracusa Francesco Italia alla presenza del consigliere delegato Marina Valensise.

«Prometeo Incatenato» di Eschilo, che inaugurerà la stagione, è diretto da Leo Muscato, al suo esordio al Teatro Greco. «Cosa succede quando la tecnica, mirabile strumento al servizio dell’uomo, si riduce solo a mezzo privilegiato di accumulazione di capitale? Questo è il punto di partenza delle nostre riflessioni. Da qui l’idea di confinare Prometeo in un finis terrae, un sito industriale abbandonato, in cui operava senza sosta un’umanità ostinata – spiega Muscato – . Prometeo per avere disobbedito a Zeus è inchiodato ad una ciminiera. Lui, detentore di tutte le tecniche e le abilità, le ha donate agli uomini. Ma come sono state usate? Per alimentare le finanze di un capitalismo malato, che serve pochi e danneggia tutti gli altri. E allora avremo una rupe rossa, un monito per tutti noi, perché il progresso umano non sia un'occasione per distruggere il solo mondo che abbiamo».

Venerdì 12 maggio debutterà «Medea» di Euripide, per la regia di Federico Tiezzi, che torna a Siracusa dopo l’«Ifigenia in Aulide» del 2015. «Ho impostato la tragedia non come una rappresaglia individuale – spiega il regista – ma come uno scontro fra due diverse concezioni della forza, fra una società arcaica e una società post industriale. Un testo che respira il dramma borghese, è una tragedia familiare. Mi sono ispirato al cinema. Dovete pensare questo spettacolo come ad un pezzo di cinema. Dei padri fondatori: Carl Theodor Dreyer che porta a Ingmar Bergman e che porta Pierpaolo Pasolini ispiratore totale di questa Medea fino a Lars von Trier, altro nume tutelare di questo spettacolo».

Il 9 giugno debutterà la commedia di Aristofane «La Pace», in prima assoluta in 109 anni di rappresentazioni classiche. La regia è di Daniele Salvo, al suo quinto spettacolo siracusano. Nel ruolo del protagonista Trigeo reciterà un attore di grande popolarità, Giuseppe Battiston, al suo esordio al Teatro Greco. «Il testo dalla struttura è complicato, sorprendente e inedito – spiega Salvo – . Aristofane era il Tim Burton dell’antichità: un visionario, imprevedibile e pieno di trovate spiazzanti. Il testo ci parla dell’utopia del viaggio di un uomo che vola verso l’Olimpo per liberare la pace rinchiusa in una grotta. Contiene concetti molto contemporanei. Gli unici in grado di liberare la pace sono i contadini. È un po’ pasoliniano. Politici alla berlina e mondo teatrale corrotto in cui Aristofane non si riconosceva. Perché Aristofane non si sentiva considerato abbastanza».

Dal 29 giugno al 2 luglio quattro repliche speciali, con la messa in scena di una creazione originale che racconta la storia di Ulisse fondendo teatro, musica, lirica, danza, performance, quadri scenici e giochi di luce. La regia è del coreografo Giuliano Peparini. Nel ruolo di Ulisse Giuseppe Sartori, che ritorna a Siracusa dopo il grande successo nel ruolo di Oreste e di Edipo. In scena anche ballerini e acrobati: «La musica del gruppo di ispirazione folk-rock Reuben and the dark, la danza contemporanea e il teatro dialogano in modo fluido restando al servizio del testo classico originale di Omero – spiega Peparini – . Oltre ai viaggi lontani o fermi, scegliendo di trattare il tema di Ulisse parleremo del nostro tempo». Gli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico saranno coinvolti in tutte e quattro le produzioni.

A Siracusa esordio anche per il nuovo sovrintendente, Valeria Told, nominata un mese fa dal ministro della cultura. «Tre sono i pilastri di una Fondazione – ha chiarito – : il rapporto con il pubblico, la qualità artistica delle produzioni e la sostenibilità finanziaria, supportata anche dalle istituzioni. A Siracusa c’è un pubblico appassionato, curioso e fedele, che apprezza il valore e la bellezza dei capolavori dei grandi autori dell’antichità. Fra gli spettatori che ogni anno assistono alle rappresentazioni classiche ci sono migliaia di studenti e giovani, il loro entusiasmo, la passione e l’interesse con cui seguono le rappresentazioni classiche sono il riconoscimento più bello del lavoro di tutto l’Istituto Nazionale del Dramma Antico e il segno più tangibile della vitalità e della grandissima attualità dei testi classici e dei temi in essi trattati. Da questo entusiasmo vogliamo partire per promuovere e valorizzare questi tesori dell’umanità consolidando anche la vocazione internazionale dell’Inda».

Dal 5 al 24 giugno in programma i «Dialoghi all’Orecchio di Dionisio» a cura di Margherita Rubino; con Roberto Vecchioni, Peppino Ortoleva, Walter Lapini, Massimo Bernardini, Eva Cantarella, Lella Costa, Luca Ubaldeschi, Enrico Girardi, Giuliano Peparini e Francesco Morosi. Il 22 maggio, alle 19, appuntamento al Teatro Greco con «Agòn. Dal dramma classico alla simulazione processuale». Infine, l’immagine della 58. Stagione al Teatro Greco di Siracusa nasce da “Feritoie.2022” un’opera realizzata dall’artista siracusano di fama internazionale Alfredo Romano.

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