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Nel nome di Martoglio, uno sguardo acuto sul nostro presente. Consegnati i premi a Belpasso

Da 36 anni un piccolo centro dell’Etna si impone all’attenzione del panorama letterario internazionale da un palco privilegiato. È la città di Belpasso con il suo storico Premio Martoglio, istituito dal Circolo Culturale Athena, presieduto da Rita Nicoloso, con la supervisione scientifica di Sarah Zappulla Muscarà, italianista, già docente dell’Università di Catania, e dell’Istituto di Storia dello spettacolo siciliano. Un binomio che coniuga la tradizione con l’osservazione dei fermenti culturali dell’attualità, il culto della memoria con l’analisi critica del presente. Intitolato al cittadino più illustre di Belpasso, il Premio – alla XXXVI edizione – ha tributato anche quest’anno il riconoscimento a personalità di spicco nel campo della letteratura, del giornalismo e dello spettacolo.

Dopo la pausa segnata dalla pandemia, il Martoglio è ripartito dalle donne, dalle loro potenti risorse di intelligenza, immaginazione e creatività, e dalle istituzioni culturali che raccontano la peculiare ricchezza della storia e dell’identità siciliana.
Nel corso della cerimonia di consegna – presentata dalla giornalista Flaminia Belfiore e a cui ha preso parte il sindaco Carlo Caputo – l’attrice Agata Longo ha letto pagine dai libri dei vincitori, sorteggiati tra il numeroso pubblico presente. Ecco la specificità del Martoglio: rendere immediato e concreto il legame tra pubblico e premiati, selezionati per la loro capacità di raccontare, o trasfigurare, il presente. Ciascuno dei premiati ha conversato sul palco con la Belfiore, e il Conservatorio di Catania ha offerto una deliziosa fiaba musicale scritta da Alessandro Cadario ed eseguita dai musicisti e interpreti Roberta Mucimarra, Riccardo Pappalardo, Andrea Zagra, Filippo Bennardo.

La Giuria ha assegnato il premio a Silvana Grasso per l’opera teatrale «La scattiata» dove l’autrice – voce tra le più autorevoli della letteratura contemporanea – «racconta l’anima di una siciliana eccentrica, vitalissima, poetica e viscerale e vi trasfonde tutti gli umori, la sensibilità, gli eccessi, la grandezza morale delle sue creature letterarie in un raffinato gioco di specchi». Una creatività esplosiva di cui Grasso ha dato prova sul palco, raccontandosi in una sorta di gustosa “improvvisazione” molto applaudita.

La giornalista “strettese” Anna Mallamo, responsabile delle pagine culturali della Gazzetta del Sud e brillante e ironica opinionista sul web col nick “manginobrioches”, ha avuto il Martoglio per il giornalismo culturale per avere posto sempre al centro «la difesa della libertà d’espressione, la cura e l’attenzione per la parola, la battaglia contro i luoghi comuni e gli stereotipi sociali e culturali, scardinando, con acuta ironia, rara eleganza argomentativa e carismatica reinvenzione linguistica, vicoli ciechi del pensiero, pericolosi pregiudizi e lacci ideologici»: Mallamo ha parlato al pubblico di “ambiente linguistico” corretto e della ricerca della bellezza come missione e militanza per ciascuno di noi.

Alla catanese Ornella Sgroi – raffinata penna del Corriere della Sera, scrittrice e sceneggiatrice (sarà al Giffoni Film Festival col corto di Rosario Capo «Stanza 5», ispirato a un suo reportage sull’ospedale Garibaldi di Catania) il Martoglio è andato per il volume «È la coppia che fa il totale» (HarperCollins) dedicato ai comici Ficarra e Picone, «affascinante viaggio nel rutilante mondo immaginifico e ironico, poetico e beffardo, disincantato ma denso di sollecitazioni sociopolitiche, della straordinaria coppia artistica»: da lei, un appassionato appello a tornare alle sale cinematografiche.

Alla scrittrice belpassese Lorena Spampinato – tra le più apprezzate della nuova generazione – e al suo ultimo romanzo «Piccole cose connesse al peccato» (Feltrinelli) è andato il Premio per la sua capacità di raccontare «storie di formazione che riflettono la complessità del mondo contemporaneo, le sue rapide trasformazioni, la fluidità e la criticità delle relazioni affettive», contribuendo a «riscrivere l’immaginario contemporaneo»: ha parlato al pubblico della sua coraggiosa e linguisticamente ardita esplorazione di quel territorio oscuro e fecondo che è l’adolescenza.

Il Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania – rappresentato dal presidente Carmelo Galati – è stato premiato «per la sua storia gloriosa e gli eccellenti maestri che hanno formato generazioni di musicisti, cantanti e compositori». Premiato il regista Mario Sangani per la Brigata d’Arte Sicilia Teatro, «realtà solida e riconosciuta», col ruolo «importantissimo di promuovere, valorizzare e tramandare la memoria del passato, la lingua siciliana e il patrimonio teatrale di tradizione a beneficio delle nuove generazioni».

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