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Al Massimo di Palermo sciopero per la prima del Don Giovanni diretta da Muti

Teatro Massimo di Palermo, foto di Rosellina Garbo

Sciopero al teatro Massimo di Palermo per la prima del Don Giovanni diretta da Riccardo Muti, in programma il 24 ottobre. L’hanno proclamato i sindacati Slc-Cgil, FisteL-Cisl, Uilcom-Uil, Fials-Cisal e i lavoratori della Fondazione lirica, in linea con quanto deciso dalle segreterie generali dopo il voto unanime del coordinamento nazionale.

«Dopo venti anni di mancati rinnovi contrattuali che hanno eroso il potere d’acquisto di quasi il 40% e leggi mortificanti per colpire i lavoratori del settore, l’atteggiamento della controparte durante la trattativa per il rinnovo del Ccnl appare irritante se non addirittura offensivo - spiegano i sindacati -. Il governo dovrebbe finalmente passare dalle parole ai fatti, dai proclami elettorali alla ferma volontà nel voler difendere e investire nel settore che più di ogni altro rappresenta l'identità nazionale, quello della cultura. Allo stesso modo, l'Anfols (l'associazione delle fondazioni lirico-sinfoniche), non può ancora chiedere sacrifici a chi sinora, solo con la propria contrazione salariale e occupazionale, ha risanato i conti delle fondazioni i cui manager ed amministratori spesso si sono dimostrati non all’altezza del loro compito. Dispiace per il pubblico e per la città, sono per prime le maestranze del Massimo a rammaricarsi nel privarsi di un appuntamento così tanto atteso, ma non si può più rimandare una lotta che oramai sta diventando di pura sopravvivenza».

I sindacati nazionali hanno indetto uno sciopero che è stato appoggiato dalle sigle territoriali nelle diverse città d’Italia, tra cui Palermo, in seguito alle linee guida fornite dal ministero competente alla risoluzione del rinnovo del Ccnl di categoria, scaduto da 20 anni. A detta dei sindacati, inoltre, il documento ricevuto da Anfols, lo scorso 19 ottobre, non contiene parti sostanziali della trattativa da loro proposta.

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