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«Cu resta arrinesci», la bellezza contro lo spopolamento: un progetto di Mario Incudine e associazione Acers

Se la parola «identità» fa rima con «comunità», e si costruisce cercando una via alla bellezza e alla «restanza»: rimanere nei propri luoghi invece di fuggirne, inventandosi un modo diverso di viverli e farli rivivere. Ecco il senso del bel progetto «Cu resta arrinesci», che prevede la creazione di una residenza teatrale nel borgo di Cerami, nell’Ennese, per portare nomi illustri della cultura, della musica e del teatro. Il progetto di riscatto delle comunità dell’entroterra siciliano – spopolate e deprivate ogni anno di più di presenze e forze – prende il via da un’iniziativa dell’associazione Acers e dalle idee del poliedrico artista Mario Incudine.

Incudine: "La nostra rivoluzione è progettare un futuro di bellezza partendo dalle piccole comunità"

«Dobbiamo riappropriarci della nostra identità, riscoprire la bellezza dell’essere siciliani partendo dal valore delle comunità – ha detto Incudine alla conferenza organizzata da Acers – grazie al fervore associazionistico di Cerami siamo già al lavoro per avviare un corso di teatro e musica per ragazzi proprio qui, creare un’orchestra giovanile e poi una vera e propria residenza teatrale con prove aperte al pubblico. La nostra rivoluzione è progettare un futuro di bellezza partendo dalle piccole comunità».

Entusiasti del progetto i giovanissimi delle scuole di Cerami, Nicosia e Troina, che hanno partecipato numerosi all’evento di presentazione. Presenti anche i musicisti Antonio Vasta e Pino Ricosta che, in serata, hanno accompagnato Mario Incudine in concerto all’Auditorium Fratel Biagio Conte di Cerami.

L’artista ha anche presentato per la prima volta il suo nuovo videoclip, «Cu resta arrinesci»

Proto: "Da Cerami... un futuro diverso"

«Il nostro sogno in grande – ha detto Domenico Proto, Presidente di Acers – è di riuscire a mettere le basi per un futuro diverso delle giovani generazioni, che spesso da qui fuggono in cerca di maggiori opportunità di crescita e lavoro. Attraverso una serie di iniziative culturali ideate da Mario Incudine e dai suoi collaboratori, puntiamo inoltre a innescare un circolo virtuoso qui a Cerami, che non solo porti qui nomi illustri, ma anche nuove idee ed iniziative da realizzare, magari su suggerimento degli stessi giovani».

 

La conferenza è stata anche occasione per parlare di «La cultura della legalità nel terzo millennio», a partire dalla relazione dell’avvocato Augusto Mongioì, per poi giungere alla denuncia dello stesso Mario Incudine contro tutti coloro che fanno business vendendo gadget di ogni tipo legati al «vecchio e triste stereotipo che vede la Sicilia legata alla mafia»: «È ora che si smetta di esportare un’immagine della Sicilia legata alla mafia – ha concluso Incudine – . Piuttosto siamo tutti tenuti a dare il nostro contributo per raccontare una Sicilia diversa, rinnovata dalla bellezza che la contraddistingue e sempre più lontana da quel vecchio stereotipo».

«Stiamo studiando insieme alle Istituzioni – ha poi preannunciato – ed, in particolare, insieme alla Regione e a molti sindaci siciliani, la creazione di magliette con le immagini dei siciliani più illustri, da Sciascia a Bufalino a Consolo a Verga, o quelle delle opere d’arte di Guttuso o delle nostre bellezze paesaggistiche. Il riscatto della nostra Sicilia non può che partire dalla cultura e dalla bellezza».
La manifestazione, dal nome di «Gemma tra i monti», è stata patrocinata dall’assessorato Regione Siciliana dell’Agricoltura.

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