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Reddito di cittadinanza: importo medio di 526 euro, Sicilia seconda per numero di beneficiari

La card del reddito di cittadinanza

È di 526 euro l’importo medio mensile per il Reddito di cittadinanza, di 207 euro per la Pensione di cittadinanza (489 euro se considerati entrambi): a tanto ammontano le somme erogate nei primi tre mesi di vita del nuovo strumento nato con l’obiettivo di contrastare la povertà e di offrire un posto di lavoro a chi non lo ha, per il quale è possibile fare richiesta dal 6 marzo.

Concentrato soprattutto nel mezzogiorno, finora coinvolge circa 2,2 milioni di persone. L’aggiornamento arriva dall’Inps, che fa il punto anche sul flusso dei pensionamenti, spinti nel secondo trimestre dell’anno dal balzo delle uscite anticipate, sull'effetto di Quota 100 e del blocco dell’aumento dei requisiti per l’accesso a questo tipo di assegno, scattato invece ad inizio 2019 sull'età per accedere alla pensione di vecchiaia (67 anni).

I nuclei familiari che percepiscono Reddito e Pensione di cittadinanza prevalgono nelle regioni del Sud e nelle Isole, dove raggiungono il 61% del totale, seguono le regioni del Nord con il 24% e, in coda, quelle del Centro con il 15%. Per quanto riguarda le domande, al 17 luglio all’Istituto ne sono arrivate 1,4 milioni, di cui 905 mila accolte, 104 mila in lavorazione e 387 mila respinte o cancellate (il 28%).

Delle 905 mila domande che hanno avuto semaforo verde, 793 mila riguardano famiglie che percepiscono il Reddito, con 2,1 milioni di persone coinvolte, e le restanti 112 mila riguardano la Pensione di cittadinanza, con 128 mila soggetti coinvolti. Rispetto al totale di circa 2,2 milioni, 1,4 milioni sono nelle regioni del Sud e nelle Isole, 480 mila nelle regioni del Nord e 308 mila in quelle del Centro.

Al primo posto si piazza la Campania (19% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (17%), dal Lazio e dalla Puglia (9%): in queste quattro regioni risiede il 54% delle famiglie beneficiarie. Quanto alla cittadinanza di chi ottiene la card, nel 90% dei casi si tratta di un italiano, nel 6% di un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 3% di un cittadino europeo e nell’1% di familiari riferiti ai casi precedenti.

Entro l’anno, secondo il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, si arriverà ad oltre un milione di domande accettate. Al Reddito è legato il potenziamento dei centri per l’impiego e la prossima discesa in campo dei tremila navigator (per ora con un contratto triennale), chiamati ad aiutare i beneficiari nella ricerca di un posto di lavoro: «So per certo - assicura Tridico - che ci sono a bilancio le risorse per la loro stabilizzazione dal 2021».

Per quanto riguarda in generale le pensioni, quelle liquidate dall’Inps nel complesso delle gestioni con decorrenza primo semestre 2019 risultano 233.080, di cui 96.679 sono pensioni di anzianità/anticipate, come emerge dal monitoraggio sui flussi di pensionamento dell’Istituto. Un andamento sostenuto dall’effetto dell’avvio di Quota 100 a partire da aprile (ossia la possibilità di uscire prima con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi) e dal blocco dell’incremento dei requisiti per l'accesso alla pensione anticipata, previsto da quest’anno.

Al contrario le pensioni di vecchiaia si fermano a 28.859, per effetto dell’aumento dell’età (a 67 anni) per l’uscita. Da gennaio 2019 è infatti scattato l’aumento del requisito di età richiesto per la pensione di vecchiaia in seguito all’incremento di cinque mesi della speranza di vita. Nel complesso l’importo medio degli assegni, sempre nei primi sei mesi dell’anno, risulta di 1.159 euro (1.084 euro era la media 2018).

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