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Lombardo: «Il futuro della marineria è green e parla da sempre siciliano»

Opportunità unica per tutte le aziende che operano nel comparto ma anche per l’intero territorio che può così godere di una vetrina davvero unica

Uno dei principali obiettivi di questa edizione del Seacily è quello di suscitare un rinnovato interesse verso temi quali il rispetto della risorsa mare e l’ecosostenibilità delle barche.
Così Cristiano Lombardo, presidente della Rete Nautica del Mediterraneo, presenta la sesta edizione del Salone Nautico di Sicilia che, per la prima volta, lascia Palermo e vira su Capo d’Orlando, in provincia di Messina.
Novità che, secondo Lombardo, rappresenta un’opportunità unica per tutte le aziende del comparto: «Già nelle passate edizioni del Seacily, Confindustria Nautica aveva chiesto con vigore ad Assonautica Palermo, attraverso il locale consigliere Gaetano Fortunato, che il Seacily divenisse itinerante spostandosi lungo l'asse delle province di Palermo, Messina e Trapani. In provincia di Messina vi sono importanti realtà produttive che competono a livello nazionale ed europeo, e poter dare loro visibilità è assolutamente doveroso».
«Devo purtroppo registrare - sottolinea Lombardo - che non tutti i soci di Confindustria Nautica, benché si fossero impegnati con Fortunato, hanno confermato la loro presenza. Sfortunatamente gli assenti hanno sempre torto».

Il cambio di sede si accompagna ad altre evoluzioni che toccano la stessa natura del Seacily. Prima fra tutte la decisione di affidare l’organizzazione ad un nutrito gruppo di aziende del settore, che prende il nome di Rete Nautica del Mediterraneo guidata proprio da Lombardo.
«Da oltre dieci anni - racconta Lombardo - l'assessorato regionale delle Attività produttive lancia segnali chiari al territorio affinché le imprese si aggreghino tra loro. Assonautica Palermo si è diligentemente attivata per coagulare le aziende del comparto nel Distretto Nautico del Mediterraneo, riconosciuto ufficialmente per mezzo del decreto dell’Assessorato Attività Produttive n. 1295. Il Distretto conta oggi 53 aziende e altre 10 sono in attesa di entrare a farne parte. È quindi un club di aziende, ma senza valenza giuridica; per poter partecipare ai bandi pubblici è stato necessario costituire un soggetto con validità giuridica. Venti delle 53 aziende aderenti al Distretto hanno quindi formato la Rete Nautica del Mediterraneo nell’aprile dello scorso anno. La Rete ha partecipato al Bando Cluster ed è stata ammessa al finanziamento che consentirà agli aderenti di accrescere la loro capacità competitiva e di innovarsi».
La macchina organizzativa rimane strettamente in mano ad Assonautica Palermo. «La Rete Nautica del Mediterraneo, il Distretto e Assonautica - aggiunge Lombardo - costituiscono il triangolo magico con cui l'associazionismo vuole dare una mano al settore in maniera concreta».

Il record di presenze ha superato, negli anni passati, i 10.000 ingressi. Cosa ci si aspetta da questa edizione, è presto detto: «L’aspettativa - conclude Lombardo - è la stessa di tutte le aziende che vi parteciperanno, ossia un pubblico numeroso pronto a comprare. Da parte nostra è anche importante riportare all’attenzione del grande pubblico e delle aziende su tematiche importanti quali il rispetto dell'ambiente e della risorsa mare e la ecosostenibilità delle barche. Infine, il Seacily è un’occasione affinché imprese e istituzioni rafforzino il loro legame per incentivare una collaborazione che consenta alle imprese di essere ascoltate».
E, in questo, la Sicilia sembra proprio l’approdo perfetto affinché settore nautico e istituzioni si incontrino in maniera proficua.
«La Sicilia è, e resta, al centro del Mediterraneo, e non ha mai perso il suo ruolo centrale sia per il turismo nautico sia per la presenza di professionisti della manutenzione. Crediamo fortemente nella sua capacità di essere catalizzatrice di eccellenze tecnologicamente all'avanguardia, soprattutto in ottica green».

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