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La Regione Siciliana torna ad assumere, allo studio un piano per il via libera ai concorsi

Gaetano Armao e Nello Musumeci

Non solo di previsioni di ripresa per la Sicilia. Il Documento di economia e finanza regionale 2020-2022, approvato giovedì scorso dalla giunta Musumeci, su proposta del vicepresidente e assessore all'Economia Gaetano Armao si spinge oltre: L'esecutivo, il prossimo anno, vuole tornare ad assumere attraverso un piano che prevede l'eliminazione del blocco che vige in Sicilia da più di dieci anni. Quindi, previste risorse per dare il via ai concorsi.

Nel 2020, s'ipotizza l'impiego di 2,8 milioni, 793mila per le assunzioni dei dirigenti e oltre due milioni per l'assunzione dei dipendenti del comparto. Per quanto riguarda il settore non dirigenziale, la spesa disponibile sarà così pari al 75 per cento delle risorse utilizzate fino all'anno prima per i dipendenti andati via dalla Regione. Così, dato che nel 2019 si stima che andranno in pensione circa 400 dipendenti nel 2020 dovrebbero essere assunti circa 300 nuovi regionali. Calcolo differente per il comparto dirigenziale, dove potranno essere assunte nuove figure nel limite del 30 per cento dei burocrati andati in quiescenza nei dodici mesi precedenti. Se nel 2019 andranno in pensione così circa 110 dirigenti, nel 2020 ne potranno essere assunti al massimo 36.

Nel secondo anno di assunzioni, la quota di personale non dirigenziale ricercato sarà pari all'85 per cento di quello andato in pensione l'anno prima, mentre si assumeranno dirigenti in misura del 40 per cento. La previsione di spesa è per quasi 2,7 milioni di euro: 1,2 milioni per la dirigenza e circa 2,5 milioni per rimpinguare le fila del comparto non dirigenziale. Nel 2022, ultimo anno a cui si applicano le previsioni governative, invece, le risorse assunzionali saranno pari a 4,4 milioni.

Questa cifra servirà per riassumere un numero di dipendenti equivalente al 100 per cento del personale del comparto non dirigenziale andato in pensione nel 2021 con un impiego di 3,1 milioni mentre per la dirigenza si impiegheranno 1,3 milioni, le risorse utili per assumere un numero di dirigenti equivalente alla metà di quelli andati in pensione. Facendo i conti, nel 2021, i dipendenti del comparto non dirigenziale dovrebbero toccare quota 11.499.

In diminuzione soprattutto le figure professionali di fascia più alta, i funzionari. Fra il 2019 e il 2021 andranno in pensione in 600. Gli istruttori a lasciare gli uffici saranno 420, mentre rimarranno stabili i numeri nelle fasce più basse. Fra il 2019 e il 2021, infatti, i lavoratori di fascia B ad andare via saranno 7, mentre il numero degli operatori rimarrà intatto a 2827. Si abbasserà anche la dotazione organica dei dirigenti che nel 2019 saranno 1210 e nel 2020 diventeranno 1099.

E in tutto ciò potrebbe aprirsi uno spiraglio anche per i 598 precari storici della Regione, 14 nuovi dipendenti fra parenti delle vittime della mafia e di testimoni di giustizia e 91 dipendenti che saranno assunti a fronte del contenzioso sviluppatosi da un concorso per lavorare alla Regione nel settore dei Beni culturali. Ultima deroga al blocco è quella dei concorso per i giornalisti che dovrebbero essere 12.

Ma prima di tutto è indispensabile che il Def ottenga il semaforo verde dall'Ars.

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