
Il M5S all’Ars chiede la rimozione dell’assessore della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Antonio Scavone, e lo fa con una mozione di censura che è stata oggi annunciata in aula dal deputato Antonio De Luca, per spingere Musumeci a rimuovere l’esponente del suo governo, «rivelatosi palesemente inadeguato al ruolo».
A Scavone i deputati 5 stelle contestano, in primis, «l'intollerabile gestione degli ammortizzatori sociali straordinari, con ritardi inaccettabili nella lavorazione delle pratiche di migliaia di lavoratori, ormai con l’acqua alla gola».«Ogni giorno che passa - affermano i deputati - l’angoscia di migliaia di famiglie cresce fino al limite dell’esasperazione. Per chi vive di un solo stipendio, azzerato dall’emergenza Covid, è un dramma. Sui ritardi della cassa integrazione nei giorni scorsi avevamo lanciato l’allarme e Scavone non ha fatto altro che cercare di minimizzare quanto stava accadendo. Secondo dati aggiornati al 4 maggio erano appena 4526 le domande di cassa integrazione in deroga che la Regione Siciliana aveva trasmesso all’Inps a fronte di 40.190 pratiche che riguardano quasi 150 mila lavoratori. Una percentuale ridicola, un fatto inaccettabile e incomprensibile a 40 giorni dalla conclusione dell’accordo sindacale. La Sicilia è stata, cronologicamente, la diciottesima regione italiana a inviare i flussi, con un immotivato e notevole ritardo. Le giustificazioni addotte e le informazioni fornite da Scavone sono apparse insufficienti e contraddittorie».
«Le dimissioni del direttore generale dell’assessorato - continuano i deputati - hanno il retrogusto amaro di chi si
accinge a chiudere la stalla quando i buoi sono in grandissima parte scappati. Molto prima ci si doveva muovere per
risparmiare ai siciliani indicibili sofferenze».
Gravi anche le contestazioni dei deputati 5 stelle sul fonte centri per l’impiego (dove ancora non sono stati indetti i concorsi per il potenziamento di queste strutture che dovrebbero portare all’assunzione, entro il 2021, di 1135 tra istruttori e funzionari a tempo indeterminato) e della ormai annosa questione della riforma degli istituti di assistenza e beneficenza «dove - dicono i parlamentari 5 stelle - si registra un immobilismo ai limiti dell’ostruzionismo, malgrado le proposte di legge depositate presso l’Assemblea Regionale Siciliana, sia di iniziativa parlamentare, che di iniziativa governativa.».
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