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Sicilia, l'Ufficio scolastico: "La Dad non può partire subito". Ma arriva la censura di Lagalla

E' bufera sull'Ufficio scolastico regionale della Sicilia, dopo una nota uscita sull'ordinanza del governatore della Sicilia per contenere il contagio da coronavirus che prevede la didattica a distanza per le scuole superiori dell'Isola. Alla nota dell'Usr, infatti, ha risposto l'assessore all'Istruzione della Regione Siciliana, Roberto Lagalla.

L’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia ha riunito la consulta degli studenti, l’associazione dei genitori rappresentati dal Forags, i dirigenti scolastici e i sindacali. E’ emerso, quasi all’unanimità, dice il dirigente dell’Ufficio, Stefano Suraniti, che la scuola non poteva essere penalizzata per i mancati interventi sul trasporto pubblico.

«Dalla lettura dell’ordinanza della Regione Siciliana emerge come la sospensione delle attività in presenza per oltre 240 mila studenti delle superiori è legata esclusivamente a ragioni connesse ai trasporti pubblici. Infatti, allo stato attuale - continua Suraniti - risultano in Sicilia 600 studenti positivi al Covid-19, su oltre 700 mila. La decisione di sospendere le attività didattiche in presenza penalizza anche gli studenti condisabilità, più deboli e a rischio dispersione scolastica. Inoltre non permette lo svolgimento delle attività laboratoriali previste soprattutto dai tecnici e professionali. In generale risulta essere incisa l'autonomia e la flessibilità organizzativa delle istituzioni scolastiche, che già alternavano per il II grado attività in presenza e a distanza».

«Infine - conclude il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale - il breve preavviso non consentirà alle scuole di intervenire tempestivamente e di organizzarsi al fine di rendere fruibile immediatamente per tutti gli studenti la didattica a distanza».

«Venendo a conoscenza del comunicato diffuso dall’Ufficio scolastico regionale, non può che richiamarsi l’estensore al rispetto delle prerogative del decisore politico regionale e censurare comportamenti contrastanti con il principio di leale collaborazione istituzionale. Premessa, dunque, l’irritualità delle dichiarazioni di cui trattasi, deve rilevarsi come l’ordinanza del Presidente Musumeci, assunta per esigenze di tutela della salute pubblica, preveda la temporanea chiusura delle scuole superiori ed il ricorso sostitutivo alla didattica a distanza quale conseguenza delle vincolanti indicazioni formulate dal Comitato Tecnico Scientifico regionale, a seguito del critico innalzamento della capacità diffusiva e dei contagi da Covid-19». Lo dice l’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla, dopo la presa di posizione, ieri del direttore dell’USR, Stefano Suraniti, che ha criticato la chiusura delle scuole superiori come previsto dall’ordinanza del presidente della Regione.

"Fermo restando l’intendimento del governo regionale di ripristinare, appena possibile, la regolare attività didattica in presenza anche presso gli istituti superiori - aggiunge - si ha difficoltà a comprendere la dichiarata incapacità dell’USR di far fronte, da subito, alla didattica a distanza, visto che il valoroso corpo docente della Sicilia ha già affrontato con successo, nel recente passato, tale modalità di insegnamento, peraltro parzialmente praticata anche in questo inizio di anno scolastico presso gli stessi istituti superiori. Nè può ignorarsi che l’opzione DAD è esplicitamente contemplata in DPCM e pronunciamenti ufficiali del Governo Conte. Per tutto quanto precede, mi dichiaro certo che il direttore dell’USR saprà, da ora in poi, meglio valutare la differenza tra responsabilità e decisioni di governo, assunte nel superiore e più generale interesse della salute pubblica, ed azione amministrativa che si auspica coerente e leale, soprattutto in un momento di particolare e generale difficoltà».

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