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Ponte sullo Stretto, Cancelleri: "Ecco l'opera che vorrei"

"Il tunnel è stato il grimaldello per riportare il tema dell’attraversamento stabile dello Stretto al centro del dibattito politico nazionale e ci sono riuscito"

"No, io non tifavo per nessuna soluzione in particolare. Ma rivendico con forza il mio ruolo: il tunnel è stato il grimaldello per riportare il tema dell’attraversamento stabile dello Stretto al centro del dibattito politico nazionale e ci sono riuscito. Quando il dossier arrivò sul tavolo di Conte, che parlò dell’infrastruttura come di "un miracolo d’ingegneria", l'allora ministra De Micheli a quel punto incaricò il gruppo di lavoro per studiare anche soluzioni che andassero oltre quella del Ponte classico. E adesso la palla è tornata al centro, grazie anche a quella suggestione che lanciai io". Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri, in un’intervista al quotidiano 'La Sicilia'.

Dieci anni per realizzarlo, sarà a tre campate, ci passerà la ferrovia. Il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, intervistato dalla Stampa, dice che l'opera serve «per lo sviluppo del territorio e dell’Italia». Sui tempi «dipende dalle leggi e dai procedimenti autorizzativi. Se dovessimo costruire quest’opera con il Codice degli appalti attuale ci vorrebbe un’eternità. Invece con delle semplificazioni in grado di creare corsie preferenziali, in dieci anni potrebbe essere realizzata». L’ipotesi più accreditata è che sia a tre campate: «Non solo è più stabile, ma è percorribile dalla ferrovia». «La maggior parte delle forze politiche sono favorevoli - dice l’esponente 5S - Il presidente Conte nella sua nuova veste ha chiesto a noi del Movimento 5 stelle di non affrontare questo tema con superficialità». Nel Movimento, aggiunge, se ne sta parlando, «non tutte le anime sono d’accordo, ma la responsabilità politica di ognuno di noi eletti ci obbliga ad aprire un confronto e a valutare ogni proposta. Come Movimento siciliano stiamo discutendo non solo di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, ma di un vero e proprio progetto infrastrutturale per azzerare finalmente il gap con le regioni del Nord». «Se si costruisce una struttura leggera e ambientalmente sostenibile io sono convinto - aggiunge - che problemi non ce ne saranno».

"Ora tocca a questo governo - ha aggiunto - di cui il Movimento 5 Stelle è parte integrante, prendere una decisione su un’opera che rappresenta la prospettiva non più e non solo di Sicilia e Calabria, ma dell’intero Paese, che potrà diventare più forte e più competitivo grazie a una piattaforma logistica che ci metterà al centro del Mediterraneo. Sto dicendo che, ora che il tema dell’attraversamento dello Stretto è stato riportato al centro della politica nazionale, si deve chiudere l’approccio dello scontro fra tifoserie faziose, pro o contro la vecchia idea di Ponte, e aprire una discussione laica e tecnica, ma anche politica".

"Io, personalmente - ha concluso - sono d’accordo per un’infrastruttura che sia sostenibile, leggera, moderna e di alta tecnologia. Dalla relazione del gruppo di lavoro, oltre ai giudizi sulle singole opzioni, emerge soprattutto che l’opera è utile, anzi necessaria. Oggi pensare di non farla mi sembra un retaggio ideologico inaccettabile...".

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