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Vaccini a Messina, la strana teoria di De Luca

Secondo il sindaco le poche somministrazioni in città sono da addebitare alla "diffidenza" nei confronti di Musumeci

Messina ultima per vaccinazioni? Colpa di Musumeci. O meglio, della «diffidenza» dei messinesi e dei siciliani nei confronti di Musumeci. È questa la teoria del sindaco Cateno De Luca, che ieri ha spiegato finalmente perché non si è lasciato andare, a differenza da altri suoi colleghi in fascia tricolore, ad appelli nei confronti della sua comunità, ultima tra le grandi città d'Italia per numero di somministrazioni, con una spada di Damocle, quella di nuove restrizioni, che pende sulla città. «Io ho fatto due “Vaccino-Party” – ha ribadito ieri – nel corso dei quali si sono vaccinate 350 persone e ho detto chiaramente che vaccinarsi è indispensabile. Oltre questo non sono andato, perché ancora ho le ferite della fase del “sindaco sceriffo” che a tanti piaceva e a tanti no». Insomma una questione di consenso, non di principio da difendere a prescindere (e non necessariamente con metodi da sceriffo, laddove la “normalità” sembra ormai utopica ambizione).
Per il sindaco De Luca «è ovvio che i siciliani, e i messinesi in particolare, hanno una grande diffidenza e sfiducia nei confronti della massima autorità sanitaria regionale, Musumeci e Razza. E se oggi noi scontiamo questo risultato negativo è assolutamente per questo motivo. Può il sindaco De Luca trasformarsi nuovamente in sceriffo e coprire le vergogne conseguenziali a questo governo? Grazie, ho già dato». Evidentemente, però, quella stessa diffidenza è stata “superata” nelle altre città metropolitane, da Palermo (81% di vaccinati) a Catania (75%). Vorrà dire che a Messina siamo più diffidenti...
Ma se arrivasse una “zona rossa”? «Quando e se la Regione applicherà questi provvedimenti, ne valuteremo la legittimità ­– ha risposto De Luca –. Se saranno legittimi li subiremo, e a quel punto dovrò fare un ulteriore ragionamento a tutti i cittadini: la vostra diffidenza nei confronti di Musumeci vi porta a non vaccinarvi? Questa è la conseguenza. Non possiamo pagare ancora questa situazione, li inviterò ancora a vaccinarsi. Quindi ci sarà una mia reazione. Ci sarà anche una valutazione dal punto di vista giuridico-amministrativo, però, e se il provvedimento non è legittimo, lo impugneremo».
E poi c’è il nodo green pass:« Il green pass andava fatto un anno fa – ha ribadito De Luca – ne parlai a maggio dell'anno scorso, come della banca dati. Andava fatto immediatamente per accompagnare la fase di fuoriuscita dalla pandemia. Purtroppo abbiamo avuto un governo che non ha deciso e si è fatto tirare per la giacca. È un provvedimento inutile perché tardivo, oggi sarebbe stata più utile una legge sull’obbligo vaccinale, si sarebbe chiusa ogni discussione. Ognuno, poi, si sarebbe difeso nelle sedi opportune, ma questa vicenda sta creando solo tensione». Obbligo vaccinale sì, green pass no. Una sola postilla: un anno fa, quando secondo De Luca si sarebbe dovuta applicare la certificazione verde, mancava giusto un dettaglio. Il vaccino.

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