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Di Paola: "La Chinnici ha gettato la spugna, Schifani non conosce la Sicilia, De Luca incoerente"

Nuccio Di Paola

«Secondo arresto in due giorni di un candidato delle liste a sostegno di Schifani. Si tratta di episodi che non possono non preoccupare e che devono indurre i siciliani a stare molto attenti a chi dare il voto. È in gioco il loro destino e quello dei loro figli, ancor più che i prossimi cinque anni saranno decisivi per la Sicilia, considerato che ci sono da investire le risorse del Pnrr». Lo afferma Nuccio Di Paola, candidato M5s alla presidenza della Regione, a commento dell’arresto di Salvatore Ferrigno, candidato alle regionali con la lista Popolari e autonomisti. "Premetto che tutti vanno considerati innocenti fino al terzo grado di giudizio - continua Di Paola - ma se le accuse fossero confermate sarebbe molto grave. Non si può avere una così bassa attenzione sulla composizione delle liste. Su questo terreno noi siamo sempre stati rigidissimi. La legalità è sempre stata la nostra stella polare e la candidatura al Senato di Scarpinato lo dimostra. Con lui ho intenzione di mettere in piedi una cabina di regia per la gestione dei fondi del Pnrr, se dovessi essere eletto». "La cosa che mi fa rabbia - conclude Di Paola - è che parecchi non diano grande peso a questi arresti. Come mi fa rabbia che molti considerino quasi normale avere un candidato alla presidenza imputato nel processo Montante. Che succederà se Schifani dovesse essere condannato durante la sua presidenza?"

"De Luca? Sotto zero in coerenza. Meno di 15 giorni fa giorni fa invocava i confronti e diceva che non farli era mancanza di rispetto per gli elettori. Ora è lui a scappare assieme a Schifani e alla Chinnici. Del resto mi chiedo, e chiedo ai siciliani: che affidabilità può dare uno che cambia idea con la stessa velocità con cui si cambia canale davanti alla pubblicità e che si denuda all’Ars?". Lo afferma il candidato M5S alla presidenza della Regione, Nuccio Di Paola, dopo il confronto di oggi alla Rai tra candidati alla presidenza. "Evidentemente - continua Di Paola - De Luca è consapevole di essere a corto di argomenti e di trovarsi in difficoltà davanti a domande precise. Sicuramente è più bravo a gridare, a insultare e a parlare alla pancia delle persone piuttosto che alla loro testa e al loro cuore. Io, certamente, come ebbi modo di dire recentemente, lo preferisco come cantante che come politico, ed è quanto dire, considerato che non è certo un’ugola d’oro".

"Non sono sorpreso - continua Di Paola - anche dall’assenza di Schifani e della Chinnici. Entrambi conoscono pochissimo i problemi della Sicilia e probabilmente si sarebbero esposti a possibili figuracce a due giorni dal voto. La Chinnici, comunque; ha quasi buttato la spugna. Per cui colgo l’occasione di dire a chi voleva votare per lei e vuole fermare questa pessima destra di votare per noi". "Speriamo - conclude Di Paola - nelle malaugurata ipotesi per la Sicilia che uno degli assenti dovesse vincere le elezioni, che non si sottraggano, come ha fatto quasi sempre Musumeci, anche al confronto con il Parlamento, anche se Schifani, per la verità, potrebbe avere il grosso alibi di doversi dividere tra l’aula di palazzo dei Normanni e quella di un tribunale, considerato che si trova nella per nulla decorosa e invidiabile posizione di essere imputato nel processo Montante".

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