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Cuffaro, estinta l'interdizione. "Ma non ci sarà una mia candidatura"

Totò Cuffaro

«Ringrazio sinceramente tutti coloro che in queste ore, per affetto o convinzione, stanno evocando ipotesi di un mio ritorno all’impegno diretto nelle competizioni elettorali ma sul punto desidero essere estremamente chiaro e risoluto: non ci sarà nessuna candidatura. Non è più il tempo!». Lo afferma il commissario regionale della Dc in Sicilia, Totò Cuffaro. L’ex Governatore della Sicilia, condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, ha ottenuto dal Tribunale di sorveglianza di Palermo la completa riabilitazione.

I giudici hanno dichiarato «estinta» la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici a uffici e dunque 'nulla osta' a una sua eventuale candidatura. Cuffaro, in una nota, sottolinea che è stato «completato un percorso di riabilitazione in cui trova sostanza giuridica l'esito di un’assai dolorosa, ma feconda fase della mia vita».

«Ho sempre avuto fiducia nella giustizia - sottolinea - amo questa terra e la politica. So di aver commesso molti errori e per i quali ho pagato un prezzo altissimo». «Penso con commozione - aggiunge - ai volti di mio padre e di mia madre, a mia moglie e ai miei figli, a mio nipote, così come ai miei insegnanti ed ai tanti incontri che di questa passione sono stati all’origine e credo davvero che il modo migliore per onorarli non sia affatto quello di immaginare nuove candidature che pure la legge oggi mi consentirebbe».

«A prescindere dalla riabilitazione, di cui oggi gioisco - dice ancora Cuffaro - l'impegno diretto nelle Istituzioni, per le quali sono sempre stato educato a nutrire profondo rispetto, presuppone, infatti, vicende personali assai meno tormentate di quelle che la vita mi ha riservato. Ho consapevolezza del peso della mia sentenza». «Ciò che invece c'è e continuerà ad esserci, anche in futuro - ribadisce - è il mio appassionato e tenace contributo affinché, al di fuori di qualsiasi velleitaria quanto improponibile visione nostalgica, l’impegno a servizio del bene comune delle donne e dei giovani siciliani attualmente coinvolti della Democrazia Cristiana possa costituire l’avvio di una più ampia e condivisa esperienza politica, riconoscibile a livello nazionale, da condurre sulla base dei principi propri dalla Dottrina sociale cristiana che non cessa di mostrare la sua straordinaria e pragmatica attualità per fronteggiare le tante sfide che l’attuale contesto interno e internazionale pone all’intero Paese».

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