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Ars, i deputati si “abbuffano” di contributi. Ecco i contributi a pioggia

Più di venti milioni a Comuni e associazioni. In provincia di Messina spiccano Gualtieri Sicaminò (200 mila euro), S. Lucia del Mela (270) e Unione paesi dei Nebrodi (200)

Come da pronostico, la valanga di contributi a pioggia ha resistito agli scontri politici. Ai Comuni e alle associazioni più vicine alla politica vanno in modo diretto circa 18 milioni. Anche se il malloppo di emendamenti votato ieri dall’Ars dopo giorni di trattativa stanzia almeno altri 4 milioni che possono essere utilizzati per contributi analoghi.
Va detto subito che i 400 emendamenti maturati fra la notte di giovedì in commissione Bilancio e dietro le quinte dell’aula martedì ha gonfiato la manovrina correttiva dagli originari 550 milioni ai 650 finali.
Nove milioni a campetti e parchi I fondi a pioggia, che premiano Comuni e associazioni dei collegi elettorali dei deputati valgono 18 milioni. E alla fine sono stati assegnati con tre formule diverse. C’è un primo articolo che stanzia 9 milioni e 414 mila euro destinati a 87 Comuni e associazioni. È in questo capitolo della manovra che ci sono i finanziamenti per campi sportivi, palestre per l’hockey su ghiaccio e parchi giochi.
A coop e enti 1,6 milioni C’è poi un secondo articolo che stanzia un milione e 660 mila euro per interventi di natura sociale (così dice il titolo). Formula traducibile con finanziamenti a onlus e cooperative per interventi molto popolari: a Palermo, per esempio, premiate la Anirbas con 20 mila euro, la Angeli della notte con altri 20 mila e la Omnia Service con altri 20 mila. A Monreale, città di provenienza del meloniano Marco Intravaia, 10 mila euro ciascuno alla Evergreen, alla Auser e alla Overland.
A Rocca di Capri Leone, paese della forzista Bernedette Grasso 30 mila euro alla Anspi. Al Parco Uditore di Palermo vanno 200 mila euro, alla missione Speranza e carità 150 mila. Alla parrocchia Santa Agrippina di Mineo vanno 100 mila euro. Ad alcuni Comuni messinesi, dove è forte la lista Sud chiama Nord sono andate le cifre più alte: 200 mila euro a Gualtieri Sicaminò, 270 mila a Santa Lucia del Mela, 200 mila euro all’Unione paesi dei Nebrodi. E poi ancora 426 mila euro al teatro Bellini di Catania. E così via fino alla somma di 52 finanziamenti che valgono un milione e 660 mila euro.
La corsa contro il tempo In questo clima, però, a tenere banco è la corsa contro il tempo che si apre da oggi per spendere questi soldi. Trattandosi di una legge di variazioni di bilancio, i finanziamenti vanno spesi entro fine anno. Anzi, prima. La cassa regionale chiude a metà dicembre. E c’è una scadenza ancora anteriore, lo ha sottolineato Gianfranco Micciché: «Per ricevere questi soldi i Comuni devono fare una variazione di bilancio a loro volta. E per loro il termine ultimo è fine novembre. Il rischio è che questi soldi non arriveranno mai a destinazione». Lo prevede pure il capogruppo grillino Antonio De Luca: «I tempi per consentire ai Comuni di utilizzare le somme sono risicati, queste norme diventeranno carta straccia». L’assessore all’Economia, Marco Falcone, ha ammesso che «il tempo è poco ma gli uffici faranno di tutto per accelerare l’impegno di queste somme. Certo, se non si arriverà in tempo i soldi finiranno in avanzo di amministrazione e poi, come normalmente accade, verranno utilizzati per abbattere il disavanzo». In sintesi, diventeranno risparmi e miglioreranno i conti della Regione.

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