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Concessioni balneari in Sicilia, si va sempre più verso la proroga per un'altra stagione

Manca solo il provvedimento ufficiale, però la strada è ormai tracciata. Per i tremila gestori di stabilimenti e lidi la situazione non dovrebbe cambiare almeno fino al dicembre 2024

Balneari: Breton, giuste concessioni tramite gara, resteranno

Manca solo l’ufficialità ma è ormai certo che i bandi per mettere a gara le concessioni balneari in Sicilia non arriveranno in tempo. E dunque per i 3 mila gestori di stabilimenti e lidi è ormai vicinissima la proroga della concessione che dovrebbe valere per tutto il 2024. Sono giorni decisivi per la partita sulle concessioni demaniali. E su questa si stanno intersecando una serie di provvedimenti della magistratura e ritardi dei Governi.

Va ricordato, infatti, che la legge Draghi ha imposto a tutte le Regioni di pubblicare entro la fine del 2023 i bandi per togliere le concessioni agli storici gestori e assegnarle ai futuri vincitori. Rispettando così un input che da tempo arriva da Bruxelles.

La Regione aveva ugualmente prorogato le concessioni fino al 2033 ma poi, nel 2022, una sentenza del Consiglio di Stato aveva annullato tutto proprio in omaggio al principio introdotto a livello comunitario di mettere il settore all’asta. Qualche giorno fa però la Cassazione, su ricorso di alcune associazioni, ha annullato la sentenza del Consiglio di Stato. E seppure la pronuncia riguardi solo questioni procedurali adesso il Consiglio di Stato deve di nuovo riunirsi e riesaminare il caso.

Nell’attesa che ciò avvenga anche a livello amministrativo la pubblicazione dei bandi ha subito un ritardo decisivo maturato a Roma. Alla Regione lo spiegano così: non sono mai arrivati i decreti attuativi della legge Draghi e le linee guida. Dunque le Regioni, tutte, non sarebbero nelle condizioni di completare l’iter di scrittura e pubblicazione dei bandi.

Nei prossimi giorni la conferenza delle Regioni si riunirà sul tema per decidere l’emanazione di un provvedimento che determini cosa accadrà dal primo gennaio. In pratica i governatori cercano una via d’uscita comune per gestire il pressing di un settore che solo nell’Isola conta tremila concessionari e almeno quarantacinquemila addetti.

La previsione che filtra dagli uffici dell’assessorato regionale al Territorio è che alla fine tutte le Regioni optino per un differimento di un anno del termine di pubblicazione dei bandi. Significa che l’obbligo di fare le gare deve comunque essere rispettato entro la fine del dicembre 2024.

Nell’attesa la prossima stagione estiva potrebbe essere svolta esattamente come accaduto fino a ora. I titolari dei lidi balneari salverebbero dunque la concessione per un’altra stagione. E potrebbero al contempo pensare agli investimenti al fine di riqualificare le strutture e gli spazi loro attualmente concessi, molti dei quali versano, purtroppo, in condizioni assolutamente precarie.

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