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Sanità in Sicilia, ombre giudiziarie sui nuovi manager. Procedimenti in corso per 8 su 18

La commissione Affari istituzionali dell’Ars prende tempo e chiede nuovi documenti al governo sulle nomine. Trama trasversale per scartare alcune scelte di Schifani e regolare i conti sospesi nel centrodestra

Il primo round in commissione Affari Istituzionali all’Ars finisce con una serie di tatticismi che hanno l’effetto pratico di congelare sine die la ratifica delle nomine dei 18 manager della sanità pubblica fatta appena tre settimane fa dal governo Schifani. E ancora una volta il messaggio politico, neanche troppo celato dalle prassi parlamentari, è che la maggioranza non ha difeso le scelte di governatore e assessori. Anzi, ha lavorato per rimettere tutto in discussione.

Formalmente la commissione ha solo rinviato il proprio parere, che avrebbe chiuso l’iter avviato da Schifani a fine gennaio. E il rinvio è stato determinato da una richiesta trasversale di chiarimenti sui requisiti e il curriculum di quasi tutti i manager in pectore.
Dunque la commissione ha chiesto al governo di fornire i casellari giudiziari di tutti i manager, le valutazioni ricevute dall’Agenas, il giudizio dell’assessorato sul raggiungimento degli obiettivi (per chi proviene da incarichi simili), gli eventuali commissariamenti subiti dalla Regione per il mancato raggiungimento degli obiettivi, i verbali della commissione d’esame e la relazione sul perché esistano due elenchi da cui attingere i papabili alla nomina.

In attesa di tutto ciò viene bloccato il timing e dunque i trenta giorni entro cui la commissione era tenuta a fornire il parere vengono congelati. L’Ars potrebbe quindi tenere il governo fermo a lungo.
Anche perché non appena la Regione fornirà i dati richiesti emergeranno degli «intoppi» su cui già scommettono quanti vogliono far cadere alcuni manager scelti dal governo. Per esempio, già ieri è emerso informalmente che almeno 8 sui 18 manager scelti dalla giunta hanno procedimenti giudiziari in corso. A quanto si apprende hanno dichiarato di non avere procedimenti in corso solo Ferdinando Croce, Salvatore Lucio Ficarra, Giuseppe Giammanco, Maurizio Letterio Lanza, Giuseppe Cucci, Giuseppe Capodieci, Daniela Faraoni, Walter Messina e Catena Di Blasi. Ma questo passaggio verrà chiarito solo nei prossimi giorni.

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