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Integrazione, in Sicilia scuola dell’infanzia con un solo alunno italiano. La direttrice: "Realizzato un sogno"

Visita a Marina di Acate della sottosegretaria all’istruzione Paola Frassinetti. Un segno di presenza dello Stato in una terra di “invisibili”

Una scuola forse unica nel panorama dell’istruzione. Sorge dallo scorso settembre a Marina di Acate, al confine tra la provincia di Ragusa e la piana di Gela. Qui nell’unica sezione della scuola dell’infanzia, su 24 alunni solo uno è infatti di nazionalità italiana. I suoi compagni di gioco sono tutti figli di famiglie romene, tunisine e magrebine che hanno raggiunto questo angolo di Sicilia per trovare da vivere nel duro lavoro delle serre. Ogni giorno le insegnanti Giuseppa Occhipinti e Lucia Cinquerrui dell’Istituto Volta di Acate accompagnano i piccoli alunni nella loro fase di crescita rendendo possibile questo piccolo miracolo di integrazione.
«Acate – ricorda il sindaco Gianfranco Fidone – è la seconda città italiana per percentuale di presenza di stranieri rispetto alla popolazione locale. In 20 anni, una cittadina con 8000 residenti è cresciuta fino a 20.000 abitanti. I numeri in crescita sono dovuti alla forte presenza di lavoratori stranieri. Molti – spiega Fidone – restano in Sicilia, soprattutto i romeni e i tunisini e vivono qui con le loro famiglie».
Proprio questa scuola è stata visitata dalla sottosegretaria all’Istruzione e al merito, Paola Frassinetti. Una scuola ovviamente di frontiera ospitata in una struttura messa a disposizione dalla Diocesi di Ragusa. È stata proprio la Chiesa locale, attraverso la Caritas diocesana e il Progetto Presidio, ad accendere i riflettori su una porzione di territorio nella quale ogni diritto era sospeso e le condizioni di lavoro talvolta andavano oltre lo sfruttamento, sconfinando persino in moderne forme di schiavitù. Una terra popolata da “invisibili” senza diritti, senza servizi, senza sanità, senza istruzione. Nel novembre del 2021, subito dopo il suo insediamento, il vescovo monsignor Giuseppe La Placa ha invitato a Marina di Acate prefetto, questore, sindaci, responsabili della sanità e della scuola, sindacati e messo tutti davanti alle proprie responsabilità. Anche questa porzione di territorio, era Stato e spettava a tutti dare una speranza a quella popolazione “invisibile” che popolava le campagne di Marina di Acate: una zona di villeggiatura in estate e quasi spopolata nel resto dell’anno.
Lo scorso settembre, grazie alla disponibilità del Comune di Acate, delle istituzioni scolastiche e della Diocesi che ha messo a disposizione i locali è nata questa scuola. Un segno di speranza ma anche di presenza dello Stato e delle istituzioni. Qui la sottosegretaria Frassinetti (accompagnata dal direttore dell’Osservatorio regionale per la dispersione scolastica Giuseppe Pierro e dalla dirigente dell’Usr Ragusa Viviana Assenza) ha toccato con mano la realtà di questa istituzione scolastica, accolta da un canto dei bambini che inneggiava ai colori dell’arcobaleno. C’era anche il vescovo di Ragusa monsignor Giuseppe La Placa che ha auspicato una sinergia sempre più stretta con tutte le istituzioni che interagiscono nel territorio. «Vi chiedo – ha detto monsignor La Placa – di portare nel cuore questa realtà e di attenzionarla. Si tratta di un territorio importante che, seppur marginale e lontano dai centri decisionali, può dare un contributo importante a tutto il Paese».
Già il lavoro dei genitori di questi bambini contribuisce non poco al Pil della Sicilia e dell’intero Paese. Da queste campagne ogni giorno partono tonnellata di prodotti ortofrutticoli che poi troviamo nei supermercati del nostro Paese e degli altri Paesi europei.
Durante la visita a Marina di Acate la sottosegretaria ha anche visitato i locali del Centro “Famiglie Orizzonti a colori”, avviato dalla Caritas in partenariato con Save the Children che gestisce attività di supporto alle famiglie e alle mamme e ospita anche uno sportello legale e un ambulatorio pediatrico. Il sindaco di Acate ha aggiunto che presto il Comune acquisterà nuovi locali nei quali, oltre alla scuola materna, sarà possibile ospitare anche una delegazione comunale.
«La scuola – ha ricordato la direttrice dell’Usr Viviana Assenza – è uno straordinario strumento di integrazione. Abbiamo realizzato un sogno e ora questo progetto può crescere e svilupparsi».

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