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Fiorentina-Catania 2-0
Montella manda ko
sua ex squadra

Toni
Jovetic sblocca la partita prima dell'intervallo e con questo gol sono già 4 nelle prime tre gare di campionato; Toni al ritorno in viola 'timbra' il raddoppio contro il Catania su assist del montenegrino che in segno di rispetto voleva consegnargli la fascia di capitano. Sono loro insieme a Pizarro e Roncaglia i simboli di una Fiorentina che piace e convince sul piano del gioco e della personalità e che mantenendosi sempre lucida e ordinata è riuscita a venire a capo di una gara che Montella, l'ex più atteso, aveva definito insidiosa. I viola hanno dovuto attendere quasi tutto il primo tempo per trovare e sfruttare l'occasione giusta con i siciliani. I quali sono stati schierati da Maran senza sorprese (unica novità Spolli preferito a Bellusci) e con il tridente Barrientos- Bergessio-Gomez che tanto aveva messo in difficoltà la Roma al debutto in campionato. La Fiorentina, priva di Aquilani e El Hamdaoui, ha visto l'esordio di Migliaccio, preferito a Romulo, Cuadrado (alla fine tra i più deludenti) al posto di Cassani, Ljajic accanto a Jovetic. Da subito i viola hanno 'fatto' la partita con il loro già caratteristico possesso palla, ma i siciliani riuscivano spesso a bloccare e ripartire. E a Bergessio al 9' è stato annullato un gol di testa per fuorigioco da Doveri apparso spesso lontano dall'azione e malamente aiutato dai suoi collaboratori. Per vedere il primo tiro i tifosi della Fiorentina hanno dovuto attendere il 16' con Jovetic (parato da Andujar senza problemi), poi Ljajic ha sventato al 42' un pericolosissimo contropiede del Catania dando la sveglia alla propria squadra che un minuto dopo é passata con il montenegrino, al quarto gol di fila, su assist proprio di Ljajic dopo una dormita in mezzo al campo di Almiron. Forte del vantaggio, la Fiorentina ha affrontato la ripresa con piglio autoritario mentre i siciliani hanno tentato qualche reazione ma senza costrutto: Viviano alla fine ha fatto una sola parata, su Bergessio, al 27'. A quel punto però la squadra viola aveva sfiorato ancora la rete con Roncaglia (annullata per sospetto fuorigioco), invocato un rigore (contatto Marchese-Cuadrado) e soprattutto raddoppiato con Toni entrato al 18' per Ljajic e a segno dopo meno di un minuto e mezzo su passaggio di Jovetic. Per la sua prodezza ha fatto una dedica triste, quella al figlio nato morto ("é per chi non c'é più", ha detto Toni nel dopo-partita). Il suo gol (il 50/mo con la Fiorentina per l'attaccante che a Firenze, dal 2005 al 2007, ha vinto il titolo di capocannoniere e la Scarpa d'oro) che ha scatenato il pubblico di casa e l'entusiasmo di Andrea Della Valle, del sindaco Renzi, del campione olimpico, e grande tifoso viola, Niccolò Campriani omaggiato prima del match, al collo le due medaglie d'oro e d'argento vinte nella carabina. Maran ha giocato la carta-Izco per Biagianti e fatto esordire in A Doukara al posto del fumoso Gomez, ma è stata la squadra di casa a creare ancora pericoli con Toni e Jovetic, la nuova coppia. (ANSA)

 

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