Domenica 28 Aprile 2024

Naufragio di Lampedusa, le foto del corteo in ricordo delle vittime

“Siamo sulla stessa barca“ è lo slogan che ha accompagnato il corteo
 
Ricordate le vittime del naufragio del 3 ottobre 2013
 
Tante le iniziative pensate per la commemorazione
 
Protagonisti anche oltre 200 studenti
 
Un momento del corteo
 
Il corteo è giunto alla Porta dell’Europa
 
 
Un altro momento della commemorazione
 
 
 

Cittadini, rappresentanti di associazioni, forze dell'ordine, istituzioni, ma soprattutto oltre 200 studenti provenienti da scuole ed istituti italiani ed europei, indossando la maglietta #iosonopescatore hanno dato vita ad un corteo che da piazza Castello è giunto alla Porta d'Europa a Lampedusa, in ricordo le vittime del naufragio del 3 ottobre 2013. Le magliette (ne sono state distribuite 2 mila realizzate grazie al progetto "Snapshots from the Borders", del quale il Comune di Lampedusa e Linosa è capofila) vogliono ricordare che "la legge del mare" è l'unica legge alla quale bisogna far riferimento quando c'è una vita in mare da salvare. "Oggi l'Italia commemora la Giornata nazionale della Memoria e dell'Accoglienza, istituita per legge nel 2016 per onorare i 368 rifugiati e migranti che sono morti nel tragico naufragio al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013, e tutti coloro che hanno perso la vita nel tentativo disperato di trovare sicurezza e protezione in Europa". Lo ricorda l'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che è presente a Lampedusa insieme a organizzazioni della società civile, rappresentanti delle istituzioni governative locali e nazionali, sopravvissuti e parenti delle vittime del naufragio del 3 ottobre e oltre 200 studenti da circa 20 Paesi europei per mostrare solidarietà con i rifugiati e ribadire con forza l'imperativo umanitario di salvare le vite in mare. "Il numero di arrivi via mare in Europa è sceso drasticamente negli ultimi anni, soprattutto lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Eppure il numero di persone che muoiono durante la traversata in proporzione agli arrivi continua a salire. Oltre mille persone hanno perso la vita o risultano disperse nel Mediterraneo dall'inizio del 2019. Questa situazione è inaccettabile e non deve continuare. Occorre ripristinare una piena capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e stabilire un meccanismo per permettere lo sbarco immediato delle persone soccorse in mare e la redistribuzione dei richiedenti asilo negli Stati membri della Ue", spiega una nota. L'Unhcr accoglie con "favore gli sforzi recenti per trovare un accordo per un tale sistema, e spera che la prossima riunione del Consiglio dei ministri di Giustizia e Affari interni in programma l'8 ottobre porterà ad ulteriori progressi, in una dimostrazione necessaria di solidarietà europea".

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