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Messina: aspettando le Barette, tornano gli "Spampanati". Questa processione si farà

Torna dopo due anni la processione degli Spampanati, il tradizionale incontro della Madonna e del Cristo Risorto che si svolge la mattina di Pasqua, fuori dalla chiesa della Madonna della Mercede in via Tommaso Cannizzaro. Prevista una variazione del percorso, come riferisce l’assistente ecclesiastico della confraternita della Mercede don Gianfranco Centorrino, nel rispetto di quanto raccomandato dalla Prefetta e dall’arcivescovo - “che laddove il corteo si svolga in contesti caratterizzati da strade strette, si dovranno scegliere, d’intesa con le amministrazioni locali, percorsi alternativi su strade più ampie che possano favorire il distanziamento”.

Le origini

Il nome della festa è dovuto agli abiti delle donne del quartiere popolare, che al tempo si chiamava Portalegni: l’usanza era quella d’indossare, in quest’occasione, ampi vestiti di seta vivacemente colorati, per accogliere il rifiorire della primavera simbolo di resurrezione e rinascita.

Le Barette

Ancora in sospeso invece l’esito sulla processione delle Barette: convocata questa sera alle 20 una riunione straordinaria del Consiglio direttivo della confraternita estesa ai portatori al termine della quale si conoscerà la decisione definitiva. Non poche le perplessità manifestate ieri dal governatore Pietro Corona al termine dalla riunione del Comitato provinciale d’ordine e sicurezza pubblica che si è svolto in Prefettura fra i vertici della Curia di Messina e Patti, del Comune, dell’Asp e delle Forze dell’ordine, dal quale è emersa un’apertura ai cortei e ai riti della pietà popolare nel rispetto delle precauzioni necessarie a limitare la diffusione del virus, fra le quali resta l’obbligo delle mascherine nelle zone di assembramento fuori dalle chiese anche per i portatori delle statue, i quali dovranno indossare i dispositivi di protezione FFP2. Oltre alla difficoltà per l’iter burocratico del rilascio delle autorizzazioni da parte del Comune e della Questura a 9 giorni dalla processione del venerdì santo, Corona ha realisticamente ammesso l’impossibilità di evitare il rischio assembramenti (si pensi all’adunata dei 240 portatori all’interno della chiesa Nuovo Oratorio della Pace prima della partenza del corteo) anche alla luce della circolare sulla pubblica sicurezza del capo della Polizia Franco Gabrielli, che autorizza le manifestazioni solo se gli organizzatori sono in grado di garantire il rispetto della normativa anti Covid, ossia distanziamento e uso della mascherina.

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