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Regionali in Sicilia: vince Schifani, De Luca secondo: "Successo di tutto il centrodestra" INTERVISTA

«E' una vittoria di tutto il centrodestra. Tutti avranno pari dignità, al di là dell’entità dei consensi che influiranno sulla composizione della giunta. Ma ribadisco che sarà il governo delle competenze». Così Renato Schifani parlando in conferenza stampa, a Palermo, facendo il segno di vittoria con le dita. "Ringrazio Berlusconi, Meloni, Salvini, Romano, Totò Cuffaro quando mi hanno dato la notizia della candidatura - afferma - Questa vittoria favorirà il popolo siciliano, perché ci sarà sinergia col governo nazionale».

«Sarà la giunta delle competenze con assessori competenti al ramo», ha proseguito,«tutti i partiti che mi hanno sostenuto avranno pari dignità a livello legislativo - ha aggiunto -, il che significa un confronto al di là della entità dei singoli consensi che ovviamente avranno influenza sulla composizione della giunta». «Chiedo ai siciliani di aver un pizzico di pazienza perché ci vorrà qualche settimana per rodare il governo. Mi confronterò con tutti ma non accetterò mai mediazioni al ribasso: non fa parte della mia storia, lo farò senza se e senza ma».

Gli ultimi dati

Intanto arrivano i primi dati dello scrutinio: con 1299 sezioni su 5.294 Schifani è al 39,% mentre De Luca si ferma al 27%. Chinnici al 16% e Di Paola al 13%.

In Sicilia scrutinio lento, centrodestra al 46%

Con circa il 15% delle sezioni scrutinate, a sei ore dall’inizio dello spoglio, il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione siciliana, Renato Schifani, è saldamente in testa con quasi il 38,8% (la coalizione che lo sostiene è al 46,1%), seguito da Cateno De Luca al 29%, dall’esponente del centrosinistra Caterina Chinnici (16%, contro il 18,7% della coalizione), da Nunzio Di Paola del M5S (14%), da Gaetano Armao della lista Azione-Iv-Calenda (1,6%) e dall’indipendentista di Siciliani Liberi, Eliana Esposito, con lo 0,4%. A questo punto dello scrutinio non superano la soglia di sbarramento, che in Sicilia è del 5%, Siciliani Liberi (0,35%), Azione-Iv-Calenda (1,5%) e 8 delle nove liste di Cateno De Luca, che complessivamente si attestano al 20%, quasi dieci punti in meno rispetto al risultato del candidato presidente: la legge elettorale siciliana prevede il voto disgiunto. La singola lista con la performance migliore, in questo momento, è quella del Pd, che supera il 15%, seguita a breve distanza, un punto, da «De Luca sindaco di Sicilia- Sud chiama Nord». FdI è al 13,8, il M5S al 13,3. Nel centrodestra, la Democrazia cristiana nuova di Totò Cuffaro, in coda ai cinque partiti della coalizione, è al 6,1%, un punto sotto la Lega di Salvini.

De Luca: "Ho perso ma siciliani non hanno vinto"

Io ho perso! Ma non credo che i siciliani abbiamo vinto». Così Cateno De Luca, candidato alla presidenza della Regione Siciliana in un post diffuso attraverso la sua pagina Facebook scrivendo dei risultati elettorali. De Luca ha dato anche appuntamento alle 19 annunciando una diretta Fb per parlare dei risultati delle elezioni regionali. «Alle 19- scrive - in diretta Fb da Piazza Matrice di Fiumedinisi esprimerò il mio pensiero sul risultato delle elezioni regionali». A Fiumedinisi, comune nel Messinese di origine di De Luca, sono numerosi i giornalisti con gli occhi puntati sugli schermi per seguire i risultati elettorali. De Luca non si è fatto vedere se non attraverso i social; sono invece arrivati il sindaco di Messina, Federico Basile, e diversi assessori della sua giunta.

Miccichè: "De Luca rappresenta 20-25% siciliani"

«Ho sempre detto di stare attenti a non sottovalutare Cateno De Luca perchè, quando ha vinto da solo le amministrative a Messina, peraltro non essendo lui candidato, era evidente che aveva una potenzialità enorme». A dirlo a Palermo il coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè. «Non bisognava sottovalutarlo, io non l’ho fatto e l’ho sempre considerato una vera potenzialità - ha aggiunto -, trattandolo non come una rottura di scatole ma una forza politica che oggi rappresenterà il 20-25 per cento dei siciliani».

Proiezioni sul voto di lista

Fratelli d’Italia 15,8%, Movimento cinque stelle 15,4%, Sud chiama Nord 15%. E’ quanto emerge dalla proiezione del Consorzio Opinio Italia per Rai, con la copertura del campione del 43% per la Sicilia. Pd è dato al 12,5%, Forza Italia 12%, Lega 7,6%, Popolari e autonomisti dell’ex governatore Raffaele Lombardo 7%, Dc di Cuffaro 6%, Sicilia vera 2,1%, Azione Italia viva 1,5%.

Il via allo spoglio

Inziato alle 14 lo scrutinio per l’elezione del presidente della Regione e i deputati dell’Ars nelle 5.293 sezioni della Sicilia. Settanta i deputati dell’Assemblea regionale siciliana eletti. Così la ripartizione dei seggi: 62 attribuiti con il sistema proporzionale puro e soglia di sbarramento al 5 per cento a livello regionale (16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna); un seggio spetta al candidato alla Presidenza della Regione eletto e un seggio al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze. Infine, 6 seggi vengono assegnati all’interno della lista regionale del candidato presidente (cosiddetto listino): si tratta, in sostanza, di una lista bloccata che funziona da premio di maggioranza e consente alla coalizione collegata al Presidente della Regione eletto di ottenere al massimo 42 seggi all’Ars. I seggi a tal fine non utilizzati sono distribuiti, con criterio proporzionale, alle liste di minoranza che abbiano superato lo sbarramento. Per le elezioni regionali ha votato il 48,62 per cento degli aventi diritto, 2.249.870 votanti su 4.627.146 elettori. Il dato sull'affluenza del 2022 è comunque superiore a quello di cinque anni fa quando era stata del 46,75%, ma inferiore di 8,7 punti percentuali a quello registrato per le Politiche, 57,35%.

Per gli exit poll del Consorzio Opinio-Rai, Renato Schifani si appresterebbe a vincere le elezioni in Sicilia. L’ex presidente del Senato, sostenuto dall’intero centrodestra, avrebbe una percentuale tra il 37 e il 41 per cento, in vantaggio di 13 punti sul secondo, Cateno De Luca, sostenuto solo dal suo movimento "Sicilia Vera". A "Scateno", come è stato soprannominato l’ex sindaco di Messina per la sua irruenza, viene attribuita una forbice del 24-28 per cento. Sulla base di questa rilevazione, dunque, non inciderebbe sul risultato finale il voto disgiunto, la possibilità data dalla legge elettorale regionale di votare per una lista e per un candidato presidente di un altro schieramento: una possibilità sulla quale ha puntato De Luca in campagna elettorale sperando di intercettare voti nel bacino del centrodestra. Ma se lo spoglio delle schede dovesse confermare il dato dell’exit poll il centrodestra dimostrerebbe di avere ritrovato l’unità dopo lo scontro durissimo tra i partiti che aveva impedito la ricandidatura di Nello Musumeci.

Segreteria Pd chiusa, nessun comitato per lo spoglio

Tira aria mesta nel centrosinistra, nonostante lo spoglio per le regionali in Sicilia sia cominciato alle 14. Al momento non risulta alcun comitato organizzato. Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, è a Pedara, il suo comune d’origine; la candidata alla presidenza della Regione, Caterina Chinnici, si troverebbe a Caltanissetta.

 

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