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"Solo per passione", Letizia Battaglia fotografa

Ad un mese dalla scomparsa e nel trentesimo anniversario di Capaci, la miniserie su Rai1 firmata da Roberto Andò

Inserita dal “New York Times” tra le undici donne dell’anno nel 2017, Letizia Battaglia è stata tra le fotoreporter più rappresentative della storia. Originaria di Palermo, ha raccontato col suo obiettivo la città assediata dalla mafia, nel trentennio più efferato della storia repubblicana (indimenticabile la foto di Sergio Mattarella che sorregge il cadavere del fratello Piersanti appena assassinato); ma ha anche immortalato gli splendori, le miserie, le contraddizioni del capoluogo siciliano, con i suoi ritratti di donne e bambine, feste, quartieri e vita quotidiana.

Una grande arte, dietro cui c’è stata un’esistenza audace ed anticonformista, simbolo delle grandi lotte femminili del secolo scorso. A un mese dalla scomparsa, il 13 aprile scorso, Rai1 proporrà domani e lunedì, trentesimo anniversario della Strage di Capaci, “Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa”, due prime serate dirette da Roberto Andò, anche sceneggiatore con Angelo Pasquini, Monica Zapelli, Giulia Andò e la stessa Battaglia.

Prodotta da Rai Fiction e Bibi Film Tvcon Le Pacte, la miniserie racconta la vicenda privata e professionale di Letizia (Eleonora De Luca da ragazza, Isabella Ragonese da adulta), dal rapporto tormentato col marito Franco Stagnitta (Paolo Briguglia) al debutto nel 1969, a 34 anni, nello storico quotidiano “L’Ora”, fino al 1992, quando, sconvolta dalla Strage di Capaci, si allontanò dalla fotografia.

«Oggi avevo un appuntamento con Letizia e in qualche modo lo abbiamo rispettato – ha detto un commosso Andò in conferenza stampa – . Dopo la sua morte abbiamo capito quanto per tutti gli italiani Letizia fosse diventata un personaggio cui affidare un mandato, conquistato con tenacia, intelligenza e il lavoro di fotografa; ma anche con l’irrequietezza, la voglia di andare sempre avanti, dominata dall’idea di cambiare il mondo». Per il regista la miniserie è anche una biografia dissimulata, avendo vissuto negli stessi anni di Letizia a Palermo: «Morivano i nostri amici, politici, giornalisti; quindi anche oggi mi riconosco nel suo sentimento».

Isabella Ragonese, anch’essa palermitana, descrive la grande fotoreporter come una donna schietta, determinata, arguta, portata alla sfida, la cui “benedizione” non era scontata: «Ero spaventata dalla responsabilità d’interpretarla, e avevo molta paura della sua schiettezza. Mi diceva “io fotografo con tutto il corpo, sono parte della foto, la provoco e a quel punto scatto”».
Nel cast, quasi tutto siciliano, anche David Coco (Cesare, padre di Letizia), l’attore cosentino Peppino Mazzotta (Giovanni Falcone) e i messinesi Antonio Alveario e Daniele Gonciaruk, che in due camei interpretano padre e avvocato di Franco Stagnitta.

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