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Catania, si sveglia dal Covid dopo due mesi: la storia di Maurizio Giustolisi

Il lungo applauso e la festa dei sanitari. La storia si è sparsa a macchia d'olio in tutta la città alle falde dell'Etna

Dopo due mesi attaccato ai respiratori artificiali a causa del Coronavirus, i medici avevano deciso di spegnere le macchine che lo facevano respirare. A quel punto la moglie si era recata alla Cattedrale di Catania, per pregare e fare un voto a Sant'Agata. Miracolo o meno, il dato di fatto è che subito dopo è iniziata la ripresa dell'uomo, tra gli applausi e la festa dei sanitari. È questa la storia di Maurizio Jack Giustolisi, dipendente St e atleta di 45 anni, la cui storia è praticamente diventata virale. Il ricovero in terapia intensiva è avvenuto subito dopo l'ultima maratona. Poi il ricovero in terapia intensiva e, dopo due mesi, il risveglio e la lenta ripresa con una gara a donare il plasma, scattata da un suo amico e che ha coinvolto tutta la città.

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