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Stop alle Eolie "Covid free", l'ira del sindaco Giorgianni e del Pd: "Non è un privilegio"

Marco Giorgianni sindaco di Lipari, che amministra anche Stromboli, Panarea, Alicudi, Filicudi, Vulcano, dice: «La richiesta di rendere le isole minori covid free nulla ha a che vedere con gli aspetti economici. Certo non nascondo che sarebbe una opportunità per le isole minori italiane tutte. Detto questo ricordo che da mesi i nostri veri concorrenti, le isole greche, stanno prendendo prenotazioni mentre noi stiamo a guardare. Tuttavia, la mia motivazione è sanitaria, qua ci sono 6 isole dove non esistono strutture sanitarie e dove se ci si ammala di Covid non si prende l’ambulanza per raggiungere l’ospedale. Gli abitanti delle isole vanno messi in sicurezza. A Lipari su circa 13mila abitanti abbiamo già più di 2mila vaccinati almeno con prima dose. Non vogliamo fare i furbetti, non vogliamo eccezioni, ma pretendiamo di avere le attenzioni per una vaccinazione che riduca i rischi», conclude Giorgianni.

«Bonaccini non sa di cosa parla e nemmeno Zaia, non vogliamo vaccinare le nostre piccole isole per privilegi economici, del resto non possiamo entrare in competizione con le economie forti di Emilia Romagna e Veneto, vogliamo superare le difficoltà della condizione di insularità, a garanzia del diritto alla salute». Lo dice Francesco Forgione, sindaco di Favignana con riferimento alle affermazioni del presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini contrario alla proposta di «isole Covid free». «Nelle isole - aggiunge - non abbiamo presidi ospedalieri e tutto avviene attraverso elisoccorso e da Favignana con idroambulanze, la sanità specialistica è assente. Sono cose che Bonaccini non conosce e non percepisce nella sua ricca Emilia Romagna. E poi nelle nostre isole ci sarebbero da vaccinare poco più di 30mila persone», conclude.

«La vaccinazione a tappeto delle isole minori è una delle poche idee valide emerse in questa dura battaglia contro il Covid. E ciò per una pluralità di motivazioni, non ultime quelle di salvare una stagione turistica che costituisce per queste comunità spesso l’unica fonte di sostentamento per tutto l’anno. Ma i governatori dovrebbero sapere, prima di parlare, che negli anni le isole minori sono state, sostanzialmente, private di servizi sanitari degni di questo nome, in ragione di una aziendalizzazione della sanità in cui i numeri hanno giustificato i tagli indiscriminati». Lo sostengono Franco De Domenico e Giuseppe Siracusano, rispettivamente responsabili del dipartimento Sanità e del dipartimento Isole Minori del Partito democratico della Sicilia, contestando la posizione di chi si dice contrario alle vaccinazioni nelle isole minori per renderle, da subito, Covid free.

«Essere Isole di un’isola è una condizione che - affermano - comporta una serie infinita di limitazioni del diritto di cittadinanza - che vanno dalla libertà di spostamento alla tutela della salute, dalla difficoltà di accesso all’istruzione al diritto di un lavoro stabile che non sia quello stagionale - che giustificano ampiamente la vaccinazione a tappeto di tutti gli abitanti . Per non parlare degli investimenti infrastrutturali sacrificati a favore delle comunità più ricche e più popolose, cosicchè basta un temporale per interrompere i collegamenti e isolare la popolazione per giorni. Ed allora vaccinare a tappeto tutti gli abitanti delle isole minori, il cui numero complessivo è inferiore a quello di un quartiere di una ricca metropoli del Nord - aggiungono De Domenico e Siracusano - è un atto di equità che può dare una speranza di sopravvivenza, non solo economica, alle comunità isolane».

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