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"O’Tama, migrazione di stili", a Palermo la mostra inedita dell’artista giapponese - Video

Al Palazzo Reale di Palermo l’anteprima della mostra dell’artista giapponese O’Tama Kiyohara, “O’Ttama. Migrazione di stili”. Organizzata dalla Fondazione Federico II, l’esposizione presenta 70 opere. Camminando per le sale, dove è allestita la mostra, e ammirando le opere della pittrice, sarà possibile percepire un’atmosfera del tutto che ha acquisito Palermo nel corso dei secoli.

La presenza di quest’artista crea un legame tra Occidente e Oriente facendo viaggiare il visitatore ad occhi aperti. Uno degli elementi che provoca questa sensazione è il prezioso kimono importato dal Giappone dal marito e scultore, Vincenzo Ragusa.

L’abito, arricchito da ricami in seta policroma e filo d’oro e dipinti a mano, si trova al centro della Sala dei Vicerè ed è custodito all’interno di una teca di vetro.

Nella sala adiacente è possibile ammirare i 46 acquarelli di proprietà del Museo “Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara”. Essi possono essere raggruppati in due gruppi: gli acquarelli a soggetto botanico e le composizioni floreali. In entrambi, si può notare l’assenza di ombra e prospettiva che caratterizza l’arte giapponese.

È grazie al restauro compiuto da 4 istituzioni culturali, tra cui il Centro per il Restauro, rappresentato oggi dal direttore, Stefano Biondo, e il Liceo Artistico Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara, che le opere dell’artista giapponese possono rivivere a Palermo, provando ad incoronare il sogno dei due coniugi: aprire una scuola-museo.

Un sogno dei tempi della loro storia d’amore, fu iniziato nel 1884 quando Ragusa aprì un Istituto d’Arte che divenne appunto scuola-museo. Ma, successivamente, furono aboliti i corsi giapponesi e il Museo per paura di poter perdere lo stile italiano soppiantato da quello orientale.

Il connubio tra due arti, quella della scultura di Ragusa e quella della pittura di O’Tama, si intreccia facendo acquisire allo stile, della raffinata ed elegante pittrice giapponese, caratteristiche dell’arte occidentale che danno unicità alle sue opere. La sue pittura si inserì perfettamente nella cultura Italiana confrontandosi con essa. La mostra sarà aperta al pubblico da oggi al 6 aprile 2020.

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