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Anche un migrante rispedito 5 volte in Libia a bordo della Mare Jonio sequestrata

Sono sbarcati ieri sera tra gli applausi i 48 migranti dalla nave Mare Jonio approdata nel molo del porto di Lampedusa, scortata dalla guardia di finanza. I primi a scendere sono stati i minori, in tutto dodici.

Mentre scendono dalla nave applaudono anche i migranti che gridano di gioia «Libertà, libertà». L’ultimo saluto prima di scendere dall’imbarcazione lo ricevono da Luca Casarini, capo della missione. I migranti, soccorsi nel Mediterraneo, sono stati accompagnati nell’hotspot di contrada Imbriacola.

Qualche ora dopo, in piena notte, è stato notificato il sequestro probatorio della nave Mare Jonio al comandante Pietro Marrone, convocato d’urgenza dalla guardia di finanza a Lampedusa. Il sequestro è stato disposto dalla procura di Agrigento, che ha aperto una inchiesta per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Al momento non ci sarebbero indagati.

Tra i migranti arrivati con la Ong Mediterranea c'è anche chi ha tentato di fuggire da guerre e povertà attraversando il Canale di Sicilia a bordo dei barconi ma per cinque volte è stato rispedito in Libia: è il racconto di uno dei naufraghi sbarcati a Lampedusa, raccolto dai soccorritori.

Il migrante africano ora si trova nel centro di accoglienza dell’isola, assieme agli altri naufraghi. «Addosso porta i segni dei maltrattamenti subiti nei campi libici», raccontano i soccorritori.

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