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Palermo al centro del traffico di cocaina e hashish, maxi operazione: 23 arresti - Nomi

Gli agenti della Squadra Mobile di Palermo, su delega della Dda, stanno eseguendo 20 misure cautelari con l’accusa, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico, anche internazionale, di stupefacenti. La piazza palermitana era infatti diventata snodo fondamentale, nel passaggio dall’ingrosso al dettaglio dello stupefacente.

Le indagini avviate nel 2015, hanno puntato proprio sui 'grossisti' dello stupefacente. Nel corso dell’operazione «Green finger» sono state smantellate due organizzazioni criminali, indipendenti ed estranee tra di loro, specializzate nel traffico di grossi carichi di cocaina ed hashish.

Nel primo caso, sono state registrate le rotte, i collegamenti ed i rapporti tra i componenti del clan e soggetti della malavita internazionale che dall’Argentina, dopo tappe intermedie in Europa, avrebbero fatto giungere a Palermo grossi quantitativi di cocaina.

Nel secondo caso, i carichi di hashish sarebbero stati addirittura distribuiti in altre province e la piazza palermitana avrebbe assunto un ruolo di centro di smistamento. L’hashish, spesso proveniente da grossi fornitori in Marocco, sarebbe rimasto 'stoccato' nei magazzini del nord-Italia in attesa di essere acquistato dai trafficanti palermitani. Un quantitativo stimato in oltre 1000 chilogrammi, 700 dei quali sono stati sequestrati in più tranche dalla Polizia di Stato con l’arresto dei corrieri. Nel corso dell’indagine sono state sequestrate dalla squadra mobile anche numerose  coltivazioni di cannabis nel palermitano.

Gli indagati finiti in carcere nell’operazione Green finger sono: Salvatore Drago Ferrante, 55 anni, Alessandro Longo, 36 anni, Alessandro Anello, 39 anni, Angelo Cacocciola, 41 anni, Tommaso Lo Verso, 41 anni, Giuseppe Faia, 33 anni, Francesco Antonino Fumuso, 52 anni, Giuseppe De Luca, 42 anni, Agostino Giuffré, 55 anni, Giuseppe Bronte, 25 anni, Mohammed Essarrar, 63 anni, Tiziana Urso, 44 anni. Ai domiciliari Leonardo Alfano, 28 anni, Giuseppe Chiavello, 43 anni, Gaetano D’Amore, 38 anni, Gianfranco Di Benedetto, 29 anni, Vincenzo Di Mario, 33 anni, Pietro Lo Duca, 31 anni, Sebastiano Lorefice, 42 anni, Roberto Pasca, 41 anni, Calogero Rio, 57 anni, Johnny Salerno, 24 anni, Pasqualino Urso, 47 anni.

«Abbiamo eseguito 23 misure cautelari nell’indagine coordinata dalla Dda di Palermo su due distinti gruppi criminali che trafficavano droga. La prima organizzazione faceva capo a Salvatore Drago Ferrante, di Bagheria, e piazzava sul mercato la cocaina. La seconda, che faceva capo a Francesco Antonino Fumuso, di Villabate, commerciava hashish. E’ stata una attività molto complessa che si è svolta in Italia e altrove». L’ha detto Rodolfo Ruperti, capo della squadra mobile di Palermo, sull'operazione «Green Finger» che ha anche portato al sequestro di tre  tonnellate di hashish.

«Il gruppo di Drago Ferrante, trafficava la cocaina che arrivava in Italia dall’Argentina a bordo di aerei che partivano dal paese sudamericano per raggiungere alcune capitali europee. Gli investigatori hanno intercettato un grosso carico in Francia. L’altro gruppo - ha aggiunto Ruperti - trafficava l'hashish attraverso contatti diretti con un intermediario marocchino che la faceva arrivare nel nord Italia, dove in varie province, e in città quali Milano e Piacenza, veniva toccata e preparata per i vari corrieri palermitani che la portavano nel capoluogo siciliano».

L’indagine conferma il legame tra il mondo della droga e la mafia: «I personaggi che erano a capo di queste due organizzazioni criminali - ha concluso Ruperti - sono vicini agli ambienti di Cosa nostra. Complessivamente sono stati sequestrati quasi 3 tonnellate di hashish».

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