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Femminicidio Trapani: colpita con 12 coltellate. Il legale del marito: “Cerchiamo il movente”

Sarà effettuata domani, alle 9,30, nell’Istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, l’autopsia sul corpo di Maria Amatuzzo, la donna di 29 anni uccisa a coltellate dal marito Enrico Favara, 63 anni, a Marinella di Selinunte (Trapani). L’uomo l’ha colpita con 12 coltellate all’addome.

Favara, intanto, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Durante l’interrogatorio di ieri sera davanti al magistrato Stefania Tredici, il pescatore in pensione ha scelto di non rispondere alle domande, non fornendo elementi utili al fine di individuare il movente. Ernesto Favara, quando ieri sono arrivati i carabinieri in via Cassiopea nella casa coniugale, aveva ancora in mano il coltello. L'ipotesi più accreditata rimane quella del delitto passionale. Il marito sarebbe stato geloso della giovane moglie. I due vivevano insieme da una decina d’anni e avevano tre figli, due gemelli. La coppia aveva una rivendita di prodotti ittici. L’uomo, al termine dell’interrogatorio, è stato arrestato per omicidio e trasferito presso il carcere di Trapani. La scientifica dei carabinieri ha effettuato i rilievi nella casa dove la donna è stata assassinata.

Non era un rapporto sereno quello tra Ernesto Favara e Maria Amatuzzo. "La conflittualità tra i due era nota», riferisce il capitano dei carabinieri di Castelvetrano Pietro Calabrò. Ieri, forse, l'ennesima lite finita in tragedia. Una storia d’amore nata poco più di 5 anni fa, quella tra i due. Lui pescatore, lei, invece, di origini palermitane. Entrambi avevano storie di matrimoni alle spalle. Ernesto Favara ha due figli da un precedente matrimonio (la moglie era morta per malattia), Maria Amatuzzo, anche lei, ha due figli nati da storie precedenti che non vivevano più con lei. Quattro anni fa il matrimonio civile tra Favara e Amatuzzo e, lo stesso anno, la nascita dei gemellini. "Da quasi un anno i bambini erano stati affidati a una comunità alloggio", spiega il capitano Calabrò. La coppia ha continuato a vivere in una casa modesta nel quartiere dei pescatori di Marinella di Selinunte, dove ieri si è consumato il femminicidio.

Le parole del legale del marito

«Cercheremo di capire quale sia stata la matrice che ha avuto come epilogo la tragedia che si è consumata ieri a Marinella di Selinunte». Lo dice l’avvocato Margherita Barraco, difensore di Ernesto Favara. Ieri sera, durante l’interrogatorio del magistrato, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Proveremo a capire se può essere escluso il reato a sfondo passionale o se tutto sia scaturito dalla triste vicenda legata ai figli tolti alla coppia. Resta, comunque, la gravità del gesto», chiarisce l'avvocato. Per le prossime ore è attesa l’udienza di convalida dell’arresto da parte del gip di Marsala.

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