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Un miliardo per l'emergenza coronavirus in Sicilia, ma bisognerà trattare con lo Stato

Gaetano Armao e Nello Musumeci

Il governo Musumeci brucia i tempi e imposta la manovra economica (disegni di legge di stabilità e bilancio) per fronteggiare l'emergenza coronavirus. La nuova ordinanza, invece, che prevede regole più rigide per scongiurare “evacuazioni” pasquali, sarà limata oggi.

I documenti della strategia finanziaria saranno a disposizione dei deputati per approfondire le misure adottate. Nel “carrello” interventi a sostegno delle famiglie disagiate, per le imprese, la scuola, per il trasporto pubblico locale. Sulla cassintegrazione straordinaria il governo ha avallato l'accordo con l'Abi, confezionato dagli assessori Armao e Scavone, che consente alle banche di anticipare la Cigs ai lavoratori.

In questa direzione è stato costituito un fondo di garanzia di due milioni che dovrà essere integrato, visto che solo ieri sono state presentate 15.000 domande per l'ammortizzatore sociale in deroga: «Il che fa presagire - osserva Nicola Scaglione, segretario della Cisal Sicilia - che i 110 milioni di euro finora previsti non saranno sufficienti: l'accordo siglato tra la Regione e le parti sociali va completato con un ulteriore intervento statale che metta sul piatto almeno altri 300 milioni».

La manovra del governo Musumeci dovrebbe superare il miliardo di euro, ma è condizionata dalla trattativa con lo Stato, come ha rilevato nei giorni scorsi l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao: «Le Regioni non possono operare in deficit, essendo obbligate dalla normativa al pareggio di bilancio".

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione Sicilia. 

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