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Pantelleria: maxi rogo arginato, ora la conta dei danni. Pochi dubbi sulla matrice dolosa

E’ stato circoscritto il vasto incendio divampato ieri sera a Pantelleria, alimentato dallo Scirocco che fortunatamente ha spinto a mare le fiamme. Restano alcuni focolai su cui si continua a operare, spiega la Protezione civile regionale, che propende per la pista dolosa, con l’individuazione di almeno due punti di innesco. «Se qualcuno sa parli, perchè questo scempio è una ferita per tutta l’isola», è l’appello del Comune.

Il rogo ha costretto alla fuga in mare di decine di persone con l’evacuazione delle abitazioni di turisti eccellenti, come quelle di storici frequentatori della Perla nera del Mediterraneo quali Giorgio Armani in contrada Gadir. Diversi hanno trovato rifugio nelle proprie imbarcazioni, alcuni sono stati ospitati nello yacht Armani. Bruciate alcune strutture in legno, ma nessun danno alle persone, viene spiegato sempre dalla Protezione civile siciliana dopo che all’alba sono partiti per l’isola delle Egadi canadair e altri velivoli del Corpo forestale, mentre da Trapani è salpata una nave per trasportare altri mezzi per terminare le bonifiche. Persone sono state recuperate con le unità della Guardia costiera, le stesse che avevano evacuato una trentina di persone che si trovavano in contrada Gadir.

«E' un tipico scenario da incendio doloso», conferma ad AGI il capo della Protezione civile siciliana, Salvatore Cocina, «mi dicono che è stato appiccato in più punti contemporaneamente, e nel tardo pomeriggio, quando con l’avvicinarsi del buio i canadair non possono operare». Afferma il sindaco di Pantelleria, Vincenzo Vittorio Campo: «Le persone che sono state fatte evacuare stanno bene, c'è stata più che altro molta paura. Con la luce si potranno adesso valutare i danni effettivi subiti dalle case lambite dal fuoco e quelli alla vegetazione, che già si vede sono ingenti».

Secondo quanto ricostruisce la Protezione civile regionale, la segnalazione d’incendio a Pantelleria è arrivata in sala operativa alle 20.10 di ieri sera, trasmessa dal Corpo forestale che ha chiesto il supporto del Drpc Sicilia. L’incendio di vegetazione è partito in almeno due punti sul versante nord est dell’isola, contrada Gadir e vicine, ed era alimentato dal vento di Scirocco. Diverse tettorie in legno e gazebo di ville e dammusi sono stati distrutti dalle fiamme. Diverse anche le ville evacuate per motivi di sicurezza. Sul posto sono presto arrivati uomini e mezzi dei vigili de fuoco, Corpo forestale regionale, volontari di protezione civile, carabinieri e personale del Comune. Le unità forestali hanno operato sul versante nord della Cuddia di Gadir. Mentre sul versante mare hanno operato i volontari di protezione Civile del locale Gruppo Comunale.

L’evoluzione dell’incendio è stata seguita per tutto il tempo dal dirigente generale del Drpc Sicilia, Salvo Cocina, in contatto costante con la Protezione civile nazionale. A mezzanotte sono partiti dal porto di Trapani mezzi antincendio boschivo di vigili del fuoco, Forestale e Protezione civile. Intorno alle 5 è giunto il primo canadair e gli elicotteri regionali. Il vento è nel frattempo diminuito di intensità e il rogo non ha interessato la parte boschiva del parco nazionale.

«In 10 minuti si è scatenato l'inferno. Si vedevano le fiamme, alimentate dal vento, che si avvicinavano alle nostre case e l’aria è diventata irrespirabile per il fumo. Poco dopo è andata via la luce. Ci sentivamo accerchiati dal fuoco, così siamo scappati a largo con i nostri gommoni». A raccontarlo è Dario Cancila, in vacanza a Pantelleria con la famiglia nella sua casa a cala di Gadir, nella parte dell’isola interessata dall’incendio di ieri.
«In attesa dei mezzi della capitaneria eravamo in venti sul mio gommone - prosegue - poi ci hanno trasferito sulle imbarcazioni di soccorso e siamo stati accompagnati negli alloggi messi a disposizione per la notte. Siamo potuti rientrare nelle nostre abitazioni solo stamattina. Per fortuna non abbiamo avuto danni».
E nella cala di Gadir, nota anche per la casa dello stilista Giorgio Armani, la paura ieri sera è stata tanta. «C'erano i bambini spaventatissimi - ricorda Mirella, proprietaria di un dammuso - una ragazza è scoppiata a piangere. Alcune persone sono fuggite a piedi sul versante opposto attraverso dei sentieri bui per allontanarsi da qui. Io ho lasciato la mia casa aperta e sono fuggita via mare. I soccorsi sono stati tempestivi. Eravamo circa in 50 su una motovedetta». E stamattina tanti curiosi si fermano a scattare foto e a guardare i danni del rogo. «Speriamo che gli ultimi focolai vengano definitivamente spenti e che si accertino le responsabilità» ripetono in tanti.

 

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