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Incidente sulla moto, muore un palermitano tenore della Scala

Giuseppe Bellanca

Un tenore del teatro alla Scala di Milano è morto la notte scorsa nello scontro tra la sua moto e un autoarticolato nel capoluogo lombardo. Giuseppe Bellanca, 48 anni, era in sella alla sua Honda Hornet che, per motivi ancora all’esame degli agenti della Polizia locale, si è scontrata con un autoarticolato in piazza Ovidio.

Sembra che il mezzo pesante, guidato da un uomo di 58 anni, non abbia rispettato una precedenza. L’impatto è stato fortissimo e l’artista è morto sul colpo. 

Giuseppe Bellanca era nato nel 1970 a Palermo e aveva cominciato gli studi al Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini del capoluogo siciliano. Aveva studiato violino e chitarra classica per poi avvicinarsi alla lirica entrando a far parte del Coro del Teatro Massimo di Palermo. Nel 2004 aveva vinto il Concorso Internazionale per Artista del Coro alla Fondazione del Teatro Alla Scala di Milano dove lavorava. Aveva partecipa come artista del coro alla gran parte delle produzioni della Scala e si era anche esibito anche come solista.

Gli artisti del Coro, l’Orchestra, il Corpo di ballo, la Direzione e tutti i lavoratori del Teatro alla Scala «apprendono con sgomento la notizia dell’improvvisa scomparsa di Giuseppe Bellanca», il tenore morto la notte scorsa in un incidente stradale.  Nel 2004 - ricorda il tetaro milanese - aveva vinto il Concorso Internazionale per Artista del Coro del Teatro alla Scala partecipando poi regolarmente a tutte le produzioni, interpretando frequentemente anche parti solistiche (tra l’altro Brabantische Edle in Lohengrin con Daniele Gatti e poi con Daniel Barenboim, Controtenore in 1984 con Lorin Maazel, servo di Amelia in Un ballo in maschera con Daniele Rustioni, Messo ne Il trovatore ancora con Rustioni. Come solista si è spesso esibito anche in altri contesti,  interpretando tra l’altro Rodolfo ne La bohème al Conservatorio di Milano con l’Orchestra UECO e partecipando al Requiem di Mozart diretto nel Duomo di Milano da Donato Renzetti.

Il maestro del Coro Bruno Casoni ricorda in lui «un artista sensibile e appassionato, animato da inesauribile amore per la musica, dedizione al suo lavoro e da una straordinaria vitalità». Proprio l’esuberante vitalità aveva fatto di Bellanca un personaggio amatissimo in Teatro: capace di suonare diversi strumenti con una versatilità musicale che spaziava dal jazz al repertorio classico, era attivo anche nella squadra di calcio del Teatro, in cui giocava da attaccante. I compagni di squadra lo ricordano in particolare nella partita giocata nel 2017 all’Astana Arena durante la tournée  della Scala in Kazakistan.  Giuseppe Bellanca sarà ricordato con un minuto di silenzio in occasione della rappresentazione de I masnadieri del 7 luglio, che gli sarà dedicata.

 

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