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Migranti, ancora contagi da Covid a Pozzallo e Lampedusa: nuove fughe

Un momento delle operazioni di trasferimento dei migranti sbarcati a Lampedusa

Salgono a 17 i casi di positività al Coronavirus rilevati all’interno dell’hotspot di Pozzallo, altri 4 sono stati ripetuti perchè il risultato lasciava spazio a dubbi e ancora non se ne conoscono gli esiti.

Si tratta degli esami effettuati sui 105 migranti sbarcati dalla nave petroliera Cosmo giunta a Pozzallo il 25 giugno dopo avere prestato soccorso a un natante in difficoltà. Un primo caso era stato rilevato al momento dello sbarco, altri 10 in un primo blocco di 53 tamponi effettuati.

Nel secondo blocco di 51 tamponi, 6 i positivi e 4 da risultato incerto vengono in queste ore ripetuti. Ai 120 migranti in arrivo oggi da Porto Empedocle per essere destinati al centro Don Pietro del Ragusano, l’Asp procederà all’esame per rilevare la presenza del Covid-19 con il tampone.

Altri due casi di contagio riguardano due migranti sbarcati a Lampedusa lo scorso lunedì e ospiti dell'hotspot. I giovani sono risultati positivi al tampone rinofaringeo Covid-19. L'esito dell'esame è arrivato nelle ultime ore nella stessa struttura d'accoglienza.

Intanto ieri sera c'è stato un nuovo tentativo di fugadal Cara di Pian del Lago a Caltanissetta. Circa 150 migranti si sono radunati per allontanarsi dalla struttura. Polizia, carabinieri e militari dell'esercito, presenti in gran numero, li hanno fatti desistere.

E mancano ancora all'appello 43 migranti dei 184 fuggiti domenica pomeriggio. Il sindaco Roberto Gambino ha scritto una lettera al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese chiedendo di disporre il blocco immediato di ogni trasferimento di migranti a Caltanissetta.

Decine di tunisini sono invece riusciti a scappare dal centro di accoglienza Villa Sikania di Siculiana (Agrigento). Sono riusciti ad eludere la sorveglianza ed a fuggire fra le campagne e le strade del paese. Il sindaco Leonardo Lauricella ha scritto una lettera al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese: "L'episodio, non è il primo, ha allarmato la popolazione creando scene di panico che si sono tramutate in decine di segnalazioni e richieste di intervento. Dispiace constatare che alle rassicurazioni della Prefettura, della Questura e delle altre istituzioni non sono corrisposte azioni adeguate di controllo del territorio, con l'effetto che si sono ripetuti episodi che hanno creato panico imputabile soprattutto all'emergenza sanitaria Covid-19".

«Chiediamo allo Stato una maggiore presenza e un maggiore impegno. Ponti aerei per trasferire velocemente migranti da Lampedusa ad altre destinazioni sicure, in Italia, ma anche all’estero, affinchè questa Europa cinica che si gira sempre dall’altra parte, guardi finalmente al Mediterraneo. Chiediamo che le forze armate collaborino con le forze dell’ordine che non ce la fanno più. E ci auguriamo che davvero il governo centrale ponga in sede europea in termini perentori la questione di una responsabilità che appartiene a tutti».

Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a conclusione della sua audizione davanti al Comitato parlamentare Schengen. «Questo fenomeno - ha aggiunto - non è gestibile dalla Sicilia che ha larghe fasce di povertà, gravi difficoltà economiche e vive di turismo. Non possiamo farci carico solo noi di tutto questo. La pazienza e la sopportazione sono nel nostro codice genetico, ma anche queste hanno un limite».

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