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Sea Watch a Lampedusa, la "capitana" chiede scusa ai finanzieri speronati. Carola insultata durante lo sbarco

Il momento dello sbarco. A destra Carola Rackete

"Vi chiedo scusa". È quanto ha detto, secondo quanto si apprende, la comandante della Sea Watch Carola Rackete ai finanzieri dopo il suo arresto. La donna è arrivata nella caserma della Guardia di Finanza verso le 3 della scorsa notte e c'è rimasta circa fino alle 9 del mattino, ospitata nell'ufficio del comandante.

Gli investigatori gli hanno notificato gli atti che la riguardavano ed è in quei momenti che la donna si é rivolta a loro chiedendo scusa e ammettendo di aver commesso un errore. Durante la sua permanenza in caserma, Carola non è stata sentita; l'interrogatorio di garanzia è previsto, come detto dall'avvocato di Sea Watch Leonardo Marino, nei prossimi giorni.

"Non ha fatto nulla per evitarci, siamo stati fortunati: poteva schiacciarci". Così i finanzieri che erano a bordo della motovedetta che questa notte ha tentato di impedire alla Sea Watch di attraccare nel porto di Lampedusa raccontano i momenti in cui si è rischiato lo scontro tra le due imbarcazioni.

Sulla motovedetta erano presenti il comandante, il direttore di macchina, il motorista e due radaristi. "Da bordo - aggiungono - ci hanno detto 'spostatevi' e hanno continuato la manovra di avvicinamento".

"Spero che ti violentino". E ancora: "Zingara, tornatene in Olanda". Pesanti insulti contro la comandante della Sea Watch, durante l'arresto, sono stati documentati in un video pubblicato dal senatore del Pd Davide Faraone.

Nelle immagini - che stanno facendo il giro del web - si vede la capitana scendere dalla nave con i finanzieri e, fuori campo, le voci di un gruppo di persone sulla banchina che urlano insulti contro la capitana e i parlamentari, tra cui lo stesso Faraone, che erano saliti nei giorni scorsi a bordo. "Sono sostenitori di Salvini", ha scritto Faraone.

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